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Borse: sell on news con l'arrivo di Trump? Le attese nel breve

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, Head of Business Development and Chief Analyst presso Tier1FX, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui

Il dollaro sta recuperando dai recenti minimi nei confronti dello yen e dell'euro. Cosa si aspetta per questi due cambi? Il dollaro continuerà ad apprezzarsi nel breve?

Il dollaro soprattutto contro yen mi sembra molto tecnico: se sull'euro abbiamo un andamento meno chiaro, il dollaro-yen mostra un movimento perfetto perchè dopo la rottura al rialzo dei 109,5 ha dato l'imprimatur a quella divergenza rialzista che abbiamo citato più volte in passato.

Il dollaro-yen ha così sbloccato la situazione al rialzo e una settimana fa si è fermato con estrema precisione sulla prima resistenza che aveva sul suo cammino e mi riferisco all'area 118,5/118,6.
Questo mi porta a pensare che, stante il tecnicismo e la precisione con cui si è fermato su questi livelli, il grafico è da seguire con molta attenzione nei prossimi giorni, per vedere se l'effetto Trump si protarrà come rafforzamento del dollaro.

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Nelle sedute a venire la resistenza potenziale è nuovamente a 117,8/118, mentre se il dollaro-yen dovesse perdere forza dai livelli attuali ha molto spazio al ribasso e chiaramente una flessione del biglietto verde comporterebbe una rapida retromarcia dei listini azionari.

Alla luce di ciò presterei molta attenzione ad area 118 perchè la violazione di questo livello porta con sè un upside di almeno due figure/due figure e mezzo, con risvolti positivi per l'azionario. Se al contrario venissero mollati i minimi di questa settimana, mi preoccuperei molto per la permanenza dello stato di risk-on che vedrei compromesso a quel punto.

Per l'euro-dollaro la situazione tecnica è ancora in piena evoluzione: constata la straordinaria tenuta di area 1,05 euro, in questo momento l'euro-dollaro ha molta strada davanti a sè visto che sta provando ad avvicinarsi alla prima resistenza dinamica significativa che attualmente transita in area 1,096/1,097.

Si tratta di un ostacolo significativo e qualora venisse superato si aprirebbero scenari abbastanza consistenti, ma va altresì evidenziato che sicuramente il quadro tecnico dell'euro-dollaro è meno fluido di quello del dollaro-yen e probabilmente anche più condizionato dall'attività della BCE.

Come detto poc'anzi la prima resistenza a 1,096/1,1, mentre sotto i minimi a 1,035 euro si aprono scenari che porterebbero immediatamente verso la parità del cambio. Fino a quando le quotazioni rimangono in questa zona non credo che l'euro-dollaro possa fare da market driver, non avendo una struttura tecnica di questo tipo in questo momento.

L'oro si è riportato al di sopra dei 1.200 dollari riuscendo così a recuperare dai recenti minimi. Quali sono le sue attese nel breve?

Il grafico dell'oro è molto significativo e anche in precedenti interviste abbiamo avuto modo di evidenziare la grande precisione tecnica del gold. Quest'ultimo è stato straordinario anche in fasi di grande volatilità dei mercati nel contraddistinguersi per la sua efficacia. Quando ha incontrato una resistenza importante a 1.320 dollari in occasione della Brexit, l'oro l'ha sentita ed è tornato giù in maniera abbastanza evidente.
Associerei l'oro come market driver al dollaro-yen visto che da un lato è correlato inversamente al dollaro, per cui se il biglietto verde sale il gold scende e viceversa, e dall'altro è un bene rifugio.

In questo momento l'oro si trova in una zona neutrale nel senso che non fa male a nessuno e ha due evidenti riferimenti: una resistenza a 1.295/1.300 dollari e un supporto a 1.120 dollari. Sarà la violazione di uno di questi due livelli a dare una mossa decisiva ai mercati e credo che quando l'oro dovesse approcciare una delle due aree citate prima, avremo nuovamente un mercato azionario direzionale, rialzista o ribassista a seconda della rottura del supporto o della resistenza.

Cosa può dirci in merito al recente andamento del petrolio? Cosa si aspetta per le prossime giornate?

Anche il petrolio ai prezzi attuali è in una zona neutrale che permette a chi produce di farlo a prezzi decenti e non genera quel processo inflattivo molto temuto da alcune Banche Centrali.
Mi sembra che non ci sia pressione ribassista sull'oro nero e vedo che ogni volta che viene presa la strada del ribasso arrivano subito delle mani forti a sostenerne i corsi.

Ribadisco che il petrolio è in un trend rialzista che sarebbe intaccato solo in caso di rottura dei 48 dollari al barile. Fino a quando i corsi si manterranno al di sopra di questo livello potranno ancora spingere al rialzo e non sarei sorpreso se il petrolio tentasse di ritrovare i massimi semestrali in zona 63 dollari.

Sconsiglio a tutti di mettersi contro il petrolio in questo momento perchè non c'è pressione ribassista.
Abbiamo visto che diversi titoli di Piazza Affari del settore oil come ENI, Saipem e Tenaris, hanno già scontato questo upside del petrolio. Attenzione però perchè se l'oro nero dovesse spingere ancora al rialzo, Piazza Affari potrebbe beneficiarne essendo molto esposta ai titoli petroliferi.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, quale messaggio possiamo dare per le Borse?

Il faro continua a rimanere l'S&P500 e non sfugge che stiamo facendo record su record, ma le dinamiche che portanno alla formazione di questi nuovi massimi sono sempre più strette. Ci sono sempre meno compratori probabilmente sul mercato e questo mi sembra anche fisiologico dopo la potente gamba rialzista partita a gennaio 2016.

L'S&P500 mi sembra leggermente in pericolo perchè presenta una divergenza ribassista, per cui non escluderei un fenomeno di sell on news. Ho l'impressione che l'arrivo di Trump potrebbe anche caratterizzare il mercato per l'esaurimento tendenza.

Sono ancora moderatamente rialzista perchè a livelli intermarket non ci sono segnali short, ma è pur vero che l'esasperazione di certi allunghi è abbastanza evidente.
L'S&P500 ha un livello di sostegno da monitorare con attenzione a 2.225 punti e fino a quando si rimane al di sopra di tale soglia si può rimanere posizionati al rialzo ma lavorando in maniera veloce. Al di sotto dei 2.225 punti sarà bene invece sfilarsi molto velocemente.

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