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Borse: si avvicinano due mesi molto caldi. Come affrontarli?

Borse: si avvicinano due mesi molto caldi. Come affrontarli?

Nelle ultime giornate l'incertezza è tornata a dominare la scena sui mercati azionari internazionali che spesso alternano sedute positive a giornate negative, mostrando di fatto un'indecisione di fondo dettata peraltro da una certa cautela.

Tutt gli appuntamenti chiave in agenda a novembre e a dicembre

Gli investitori si muovono con circospezione in vista anche dei numerosi appuntamenti che andranno a scandire le prossime settimane da qui a fine anno. L'evento clou del prossimo mese è rappresentato indubbiamente dalle elezioni presidenziali americane in agenda l'8 novembre. I mercati azionari sembrano allineati ai sondaggi che danno in vantaggio Hillary Clinton rispetto a Donald Trump, ma non essendoci una grande distanza tra i due candidati è probabile che che si assista ad una maggiore volatilità a ridosso di tale evento.

L'ultimo mese dell'anno sarà ancora più ricco di appuntamenti, visto che il 4 dicembre si voterà in Italia per il referendum costituzionale. Gli analisti di Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) attribuiscono il 55% di probabilità alla vittoria del no, ipotizzando in seguito le dimissioni del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e un Governo di scopo per scrivere la legge elettorale.

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Pochi giorno dopo il voto in Italia, si guarderà all'Europa e in particolare alla BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) che si riunirà l'8 dicembre. In occasione dell'ultimo meeting di quest'anno gli esperti di Deutsche Bank si aspettano che l'Eurotower estenda il piano di quantitative easing attualmente pari a 80 miliardi di euro al mese. Una modifica probabile, secondo quanto spiegato dalla banca tedesca, anche in ragione del fatto che il recente aumento dei prezzi del petrolio ha senza dubbio ricadute positive in termini di pressioni sull'inflazione, ma al contempo pesa sulla crescita del PIL, con effetti ambigui sull'inflazione "core", quella cioè depurata delle componenti più volatili quali alimentari ed energia.

Sempre a dicembre è previsto un appuntamento con un'altra Banca Centrale e si tratta della Fed che, salvo sorprese, dovrebbe annunciare un nuovo rialzi dei tassi di interesse, esattamente ad un anno di distanza dal precedente. Una stretta monetaria in America è già attesa dai mercati che quindi non si lasceranno sorprendere da ciò, guardando piuttosto agli elementi che permetteranno di capire quale potrà essere il percorso successivo della politica monetaria d'Oltreoceano.

Le strategie di investimento suggerite dagli esperti

Come prepararsi per affrontare al meglio gli appuntamenti in agenda nei prossimi due mesi? In che modo approcciare l'azionario?
Gli analisti di Anima suggeriscono di privilegiare ancora moderatamente l'equity in portafoglio, ritenendo che la volatilità legata non solo alle prossime mosse delle Banche Centrali, ma anche agli appuntamenti politic in agenda, possa essere sfruttata come opportunità per entrare o incrementare l'esposizione all'azionario.

Guardando alle diverse aree geografiche, gli esperti di Anima confermano un giudizio positivo sulla Borsa americana anche alla luce delle positive indicazioni che arrivano dal fronte degli utili societari, visto che quasi la metà delle aziende quotate a Wall Street sta generando profitti superiori alla media degli ultimi anni.

Quanto all'Europa gli esperti guardando con fiducia alla congiuntura economica, ma invitano alla prudenza nell'approccio del mercato azionario di quest'area. Diverse sono infatti le incertezze con cui le Borse del Vecchio Continente dovranno fare i conti, sebbene l'idea è che gli investitori continuino a privilegiare l'equity rispetto al mercato dei bond.

Infine, prudenza viene consigliata a Piazza Affari dal momento che lo scenario macro in Italia si conferma fragile. A ciò si aggiunga che la situazione del settore bancario è ben lontana dal trovare una soluzione definitiva, senza dimenticare l'appuntamento chiave del 4 dicembre. Secondo Anima il referendum costituzionale potrà alimentare volatilità e avversione al rischio, specie in ragione dell'instabilità politica che si verrebbe a creare in caso di voto contrario alla riforma.

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