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Borse spinte al ribasso da Wall Street e da alcuni dati macro

Anche la seduta odierna non ha riservato nulla di buono per la piazza azionaria giapponese che dopo la flessione di ieri ha continuato a perdere terreno. L'indice Nikkei 225 ha ceduto l'1,56% sulla scia del ribasso registrato ieri da Wall Street e penalizzato anche dall'apprezzamento dello yen nei confronti del dollaro, con il cambio riportatosi sotto quota 107.

In rosso anche le Borse europee che, condizionate dalla brutta chiusura di ieri a Wall Street, hanno avviato gli scambi già in flessione, ampliando le perdite dopo la diffusione di alcuni dati macro. Il Dax30 e il Cac40 arretrano rispettivamente dell'1,4% e dello 0,93%, mentre il Ftse100 limita le perdite allo 0,49%.

In Europa è stato reso noto il tasso di disoccupazione di gennaio che si è attestato all'8,6%, sui minini da dicembre 2008, in linea con la lettura precedente rivista al ribasso dall'8,7% all'8,6% e in linea con le previsioni.
Il dato finale dell'indice PMI manifatturiero di febbraio è stato pari a 58,6 punti, in lieve rialzo rispetto ai 58,5 punti della lettura preliminare, ma in calo in confronto ai 59,6 della versione definitiva di gennaio.

Lo stesso dato in Germania è stato rivisto al rialzo da 60,3 a 60,6 punti, in flessione rispetto ai 61,1 punti del primo mese dell'anno, mentre in Francia l'indice PMI manifatturiero ha registrato una contrazione da 58,4 a 55,9 punti, deludendo le stime del mercato che puntava ad una frenata meno marcata a 56,1 punti.

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Cattive notizie per l'Italia dove l'indice PMI manifatturiero a febbraio è sceso sui minimi di settembre scorso a 56,8 punti, dai 59 della lettura precedente, deludendo le attese degli analisti che avevano messo in conto una discesa a 58 punti.

Le vendite intanto hanno la meglio anche a Piazza Affari dove il Ftse Mib scende a poc distanza dai 22.400 punti, con un rosso dello 0,78%.

Non si ferma l'ondata ribassista su Campari (Milano: CPR.MI - notizie) che lascia sul parterre oltre il 3% sulla scia dei risultati del 2017 e dell'outlook per l'anno in corso.
Male Fca che scende del 2,06% in attesa dei dati sulle vendite di auto in Italia con riferimento al mese di febbraio. La società intanto ha fatto sapere che esaminerà la potenziale separazione di Magneti Marelli nel secondo trimestre di quest'anno. Si difende un po' meglio Exor che limita le perdite a poco più di un punto percentuale.

La discesa dei prezzi del petrolio verso area 61 dollari al barile si fa sentire sui titoli del settore oil e in particolare su ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che perde l'1%, seguito da Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che scende dello 0,74%, mentre resta immune alle vendite Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che oscilla sui valori del close di ieri.

Scatto felino per Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) che vanta un rally del 4% dopo il via libera dell'UE alla fusione con Essilor. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore lusso si mantiene a galla Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) con un rialzo delo 0,25%, sostenuto ancora dalla speculazione per una possibile vendita del gruppo da parte della famiglia.

Male i bancari con Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) in arretramento di oltre l'1%, seguiti da Bper Banca e Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) che calano dello 0,88% e dello 0,79%, mentre Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) cede lo 0,76% malgrado la conferma del "buy" da parte di Jefferies. Si difende un po' meglio Banco BPM con un calo dello 0,56%.

Sul fronte macro Usa saranno rese note le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero salire da 222mila a 228mila unità. Per i redditi personali di gennaio si prevede un rialzo dello 0,3% dopo lo 0,4% di dicembre, mentre le spese al consumo dovrebbero frenare dallo 0,4% allo 0,2% e l'indice PCE core salire dello 0,3% dopo lo 0,2% dell'ultimo mese del 2017.

Il dato finale dell'indice PMI manifatturiero di febbraio dovrebbe confermare la lettura preliminare a 55,5 punti, mentre l'indice ISM manifatturiero di febbraio è atteso in calo da 59,1 a 58,6 punti. Le spese per costruzioni a gennaio dovrebbero mostrare una variazione positiva dello 0,2%, dopo lo 0,7% di dicembre.

Da segnalare i risultati degli ultimi tre mesi di Gap e di Best Buy (Swiss: BBY.SW - notizie) con un eps atteso rispettivamente a 0,58 e a 2,03 dollari.

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