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BREAKINGVIEWS - Tim, la mossa di Elliott aumenta la pressione su Vivendi

di Lisa Jucca

MILANO (Reuters) - Elliott mette sotto pressione Vivendi in Italia. Secondo il quotidiano La Repubblica, il fondo di Paul Singer ha acquisito il 6% di Telecom Italia (Tim), controllata dal gruppo francese. Lo scarso entusiasmo degli azionisti di Tim potrebbe dare a Elliott grande influenza nonostante la sua piccola quota. E Vivendi rischia anche di dover far fronte ad un governo con tendenze protezionistiche dopo le elezioni di domenica 4 marzo.

Se confermata, la mossa di Elliott potrebbe cambiare il delicato equilibrio di potere dentro Tim. Vivendi ha il 24%dell'ex monopolista italiano e lo scorso giugno ha insediato Arnaud de Puyfontaine alla presidenza di Tim. Ma quasi il 29% del capitale, o più del 49% delle azioni presenti quel giorno in assemblea, ha respinto la nomina. Se Elliott volesse corteggiare questi azionisti potrebbe opporsi a Vivendi su questioni chiave come la nomina di nuovi amministratori.

Va detto che il cda di Tim non è in scadenza quest'anno. Il consiglio comprende dieci amministratori scelti da Vivendi – cinque dei quali indicati come indipendenti – e cinque altri indipendenti espressi dai fondi di investimento. Se un amministratore indipendente dovesse dimettersi in occasione dell'assemblea di aprile, specialmente tra quelli di nomina Vivendi, Elliott potrebbe sostenere la nomina di un proprio rappresentante. In un simile scenario, gli amministratori non nominati da Vivendi avrebbero quindi voce in capitolo su questioni chiave come la joint venture tra Tim e Canal Plus di Vivendi.

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Elliott potrebbe anche utilizzare la propria quota per promuovere una strategia diversa per Tim, ad esempio sostenendo la cessione di attività non core come quelle detenute in Brazile. L'AD Amos Genish presenterà oggi il nuovo piano strategico. Durante la gestione di Vivendi si sono già dimessi due amministratori delegati in tre anni. Il valore d'impresa, espresso in rapporto all'ebitda, è inferiore del 20% rispetto ad altre società omologhe europee.

Vivendi ha altri grattacapi. Gli italiani hanno votato in modo schiacciante i partiti più radicali alle elezioni. Questa è una brutta notizia per Genish, che si è speso per tornare ad avere buoni rapporti con l'esecutivo uscente.

La Lega Nord vuole proteggere le infrastrutture domestiche e il M5s ha incessantemente criticato la governance di Tim. Ci sono buone probabilità che sia una di queste due forze politiche a esprimere il presidente del consiglio, rendendo ancora più travagliato il viaggio di Vivendi in Italia.

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