BTP ancora in profondo rosso, tasso decennale a record da fine febbraio
MILANO (Reuters) - Finale di seduta all'insegna dei realizzi sul secondario italiano, che si muove comunque in parallelo alle controparti non soltanto europee ma anche britanniche e Usa.
** La marcata risalita dei rendimenti -- la stessa che porta il tasso sul cinque anni tedesco a risalire per la prima volta da giugno oltre la soglia dei depositi Bce, discrimine per gli acquisti Qe -- fa lievitare il tasso sul decennale italiano fino a 1,57%, massimo da fine febbraio secondo i grafici TradeWeb.
** Il movimento appare accentuato dalla rottura di livelli tecnici partita dal Gilt britannico, la cui spinta al rialzo si lega anche alla lettura migliore delle attese del Pil preliminare del terzo trimestre, riportando i benchmark britannici a livelli di tasso precedenti al referedum che ha sancito il 'no' all'Unione europea.
** La relativa buona salute dei listini di borsa, da mettere in relazione anche al prezzo del greggio, favorisce peraltro un clima tendenzialmente 'risk on', permettendo ai periferici di guadagnare leggermente terreno rispetto alla carta core.
** Il mercato si prepara intanto ad accogliere l'offerta italiana di domani, tra 7 e 8,5 miliardi di euro in Btp a 5 e 10 anni oltre al nuovo CctEu febbraio 2024. L'idea è di una sensibile risalita dei rendimenti, che dovrebbe tradursi in un maggiore interesse da parte degli investitori. A fine seduta il 5 anni in asta domani novembre 2021 paga 0,583% da 0,28% del collocamento di fine settembre, mentre il dieci anni dicembre 2026 vola a 1,614% da 1,21% dell'asta del mese scorso. Se confermati dal collocamento di domani, si tratterebbe per il cinque anni del massimo di rendimento da settembre 2015 e per il dieci anni del record da agosto 2015.
** Deserte invece le riaperture destinate agli operatori specialisti dell'asta di ieri sui BtpEi 2024 e 2026, offerte per complessivi 225,1 milioni.