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Btp, Grecia tiene sotto scacco periferie, ma scende anche Bund

Trader al lavoro a Milano. REUTERS/Alessandro Garofalo

MILANO (Reuters) - In un contesto di forte volatilità, il mercato ha invertito rotta più di una volta in seduta, dopo il crollo che ieri ha visto il prezzo del trentennale cedere oltre 9 figure. Le incertezze relative alla Grecia determinano la forte umoralità causando una certa debolezza nelle periferie. Tuttavia anche la Germania, in questo movimento di generale correzione dell'entusiasmo post QE, avverte una certa fiacchezza dopo che i rendimenti hanno toccato livelli privi di interesse nelle scorse sedute.

"Sul mercato impera una certa volatilità e, dopo una serie di cambiamenti di direzione, nel pomeriggio si è visto un peggioramento del 'sentiment', con maggiori rischi attribuiti alla Grecia" dice Elia Lattuga, strategist di Unicredit. "E il fatto che il Btp faccia peggio del Bund conferma che il driver principale è costituito dalle tensioni relative alle Finanze di Atene".

Il timore che si arrivi all'Eurogruppo di lunedì prossimo con sempre meno possibilità di un accordo pesa sul morale degli investitori. Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha detto nel pomeriggio che ci sono molte questioni che restano irrisolte tra la Grecia e i creditori e in questo contesto, al momento, non è possibile un accordo al meeting dell'Eurogruppo di lunedì prossimo [ID:nL5N0XX3SM].

Da Roma invece il ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis ha definito "eccellente" l'incontro avuto oggi in Italia con l'omologo Pier Carlo Padoan, aggiungendo di essere fiducioso che all'Eurogruppo di lunedì prossimo possa essere trovata una soluzione positiva sia per la Grecia sia per l'Eurozona [ID:nL5N0XX47R].

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Le periferie perdono terreno ma con esse anche il Bund, a riflesso, secondo altri strategist, che la Grecia non è l'unico motore della debolezza.

"Il fatto che si sia perduta la correlazione inversa fra Bund e titoli a rischio, testimonia che non si tratta di un mero effetto Grecia" secondo Vincenzo Longo, strategist di Ig. "Noi riteniamo che questa fiammata sia guidata fondamentalmente dal petrolio, un rialzo che spinge i mercati a rivedere le stime d'inflazione. Il petrolio ha il potere di condizionare tutti gli asset e anche le politiche monetarie".

Nel pomeriggio un calo a sorpresa delle scorte settimanali di prodotti petroliferi Usa [ID:nL5N0XX3I4] non ha fatto che soffiare sul fuoco dei prezzi del greggio, innescando nuovi rialzi dai livelli già alti determinati dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente.

Nella seduta di ieri i titoli hanno registraro un violento calo, in un contesto di generale 'repricing'. Particolarmente penalizzato era stato il tratto extra lungo della curva. Dopo un seppur parziale recupero visto temporaneamente in seduta, il 30 anni cede in chiusura due figure e mezza con tasso che sfiora il 3%.

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