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Btp futures: correlazione dei rendimenti e algoritmi

Il future sul Btp italiano, delistato con l’avvento dell’Euro, è tornato ad essere negoziato sull’Eurex nel settembre 2009, l’anno dei minimi di Borsa post Lehman. E’ il future a guidare il prezzo del Btp o viceversa? La verità è semplice: il prezzo si determina grazie all’incrocio tra domanda ed offerta, come per ogni bene scambiato; non essendo coincidente l’identità tra operatori sul mercato future e operatori sul mercato spot, la risposta è “dipende dalla liquidità disponibile e dalla presenza degli operatori sui due mercati nell’istante della negoziazione”. Sicuramente l’interesse per i due mercati, provato dall’incremento di liquidità, permette analisi econometriche che cerchino di stabilire se ci sia correlazione storica tra rendimento future e rendimento spot. La Banca D’Italia, nel discussion paper dal titolo “Relazioni tra il mercato dei Btp futures e Btp cash: un’analisi basata su dati ad alta frequenza”, si focalizza sulle seguenti conclusioni.

  1. Negli ultimi due anni l’attività sui contratti futures relativi ai titoli di Stato italiani a 10 anni scambiati sul mercato Eurex è cresciuta significativamente: i volumi medi giornalieri e le consistenze in essere sono più che raddoppiati, raggiungendo nell’aprile del 2015 una media giornaliera rispettivamente pari a circa 88.000 e 220.000 contratti;

  2. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) lavoro si mostra, utilizzando dati giornalieri, come la crescita del mercato futures sui BTP contribuisca positivamente alla liquidità del mercato del sottostante;

Il lavoro inoltre evidenzia che la correlazione fra rendimenti del titolo futures e quelli del sottostante cash tende ad indebolirsi all’aumentare della frequenza di rilevazione: quasi perfetta se misurata su basse frequenze di campionamento, essa scende significativamente per frequenze più elevate (pari o inferiori ai 10 secondi); Inoltre, solo ad alte frequenze di rilevazione le variazioni di volatilità del titolo derivato causano (nel senso di Granger) quelle del mercato cash. Tali evidenze sembrano riconducibili in larga parte alla diversa microstruttura dei due mercati (order driven quello derivato e quote driven quello cash) e alla diversa tipologia di operatori che vi partecipano (dealer e investitori istituzionali sul mercato futures, quasi esclusivamente gli Specialisti in titoli di Stato sul mercato MTS); è anche possibile che la negoziazione del BTP futures risenta della presenza di operatori algoritmici ad alta frequenza.

Conclusioni: è possibile fare trading profittevole, non ad alta frequenza, analizzando e conoscendo la correlazione dei rendimenti tra Btp future e spot; a bassa frequenza la correlazione si indebolisce, ed è quindi più difficile operare con profitto, tranne che per gli HFT (High Frequency Trading). Quindi o si è trader discrezionali a time frame operativi più alti oppure, per operare sui nano secondi, è necessario avere una software, una macchinetta. Conclusioni dello studio: A liquid futures market contributes to the efficiency and proper functioning of the underlying cash market, favoring price discovery and offering market players the possibility to more easily hedge their positions. In addition, a future market characterized by an adequate soundness facilitates market makers activity; it promotes the compression of bid-ask spreads, and therefore tends to improve the underlying liquidity.

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The futures and the underlying cash market are strongly intertwined. However, for higher frequency observations (seconds), price dynamics tend partially to diverge, including those between futures and CTD. This may be due to differences in micro-structure of the two markets and to different players active in each market. Given the order-driven nature of BTP futures market, it is reasonable to assume that the negotiation of this instrument may also be affected by the activity of high frequency traders (HFT) likewise what occurred in recent years on equity order-driven markets. The analysis highlights that significant changes in volatility occurring on the futures market tend to spread to the cash market, thus affecting the liquidity of the latter (Bank of Italy, 2015): it is indeed fully rational for market makers to adapt their offers when the increase in volatility is deemed not negligible and not transitory. The cash market volatility dependence from the futures volatility should not be underestimated, however. It is also possible that, when market conditions are fragile and particularly sensitive to any negative news, the presence of HFT operators in the futures market, may amplify futures prices volatility thus magnifying the temporary liquidity drop in the cash market.

Autore: Guido Gennaccari Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online