Btp in grande correzione, crolla 30 anni, pesano poca liquidità, Grecia
MILANO (Reuters) - Chiusura in pesante calo per i Btp con il trentennale che cede oltre 9 figure in termini di prezzo, con un rendimento che sale a 2,88% in un contesto di 'repricing' generale che investe tutti gli asset che avevano beneficiato dell'annuncio del 'quantitative easing' e in particolare le scadenze extra lunghe del debito.
"I fattori sono prevalentemente di natura tecnica. Certo le notizie sulla Grecia e sui conti pubblici italiani non aiutano, ma non bastano da soli a giustificare questo movimento che investe anche la Germania" dice un trader italiano.
Il future sul Btp precipita di oltre 3 figure, ma il contestuale, sebbene più limitato, calo del Bund contiene lo spread sul tratto decennale.
"Il tratto extralungo è quello da cui è partito il repricing globale dopo quel trend esasperato al rialzo in termini di prezzo che si era registrato a partire dall'annuncio che la Bce avrebbe comprato anche i lunghi. Il movimento che vediamo adesso è una correzione di quell'eccessiva reazione del mercato all'annuncio" dice ancora il trader. "I tassi ai minimi, specie sui titoli tedeschi, hanno spinto a riposizionamenti, un movimento amplificato dalla scarsa liquidità".
Ad acuire gli effetti di questo repricing intervengono comunque le tensioni relative alla Grecia e la situazione dei conti pubblici italiani.
Un funzionario del governo greco ha detto oggi che serie differenze nelle politiche dei due maggiori creditori della Grecia - l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale - stanno impedendo al paese di raggiungere un compromesso con i finanziatori.
A pesare sui titoli italiani in parte è anche la reazione di Bruxelles alla sentenza con cui giovedì scorso la Consulta ha bocciato il mancato adeguamento all'inflazione delle pensioni superiori a 1.500 euro nel biennio 2012-2013. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha detto che il governo è al lavoro per dare "una risposta positiva alla Consulta" sulle pensioni nel rispetto della sentenza, ma che allo stesso tempo limiti l'impatto sui conti pubblici italiani.