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Btp positivi, in linea con periferia, torna appetito al rischio

MILANO (Reuters) - Secondario italiano in territorio positivo, in linea con il comparto periferico, in un contesto di rinnovato appetito per il rischio e in cui non sembra aver esercitato particolari pressioni il deludente dato sull'inflazione della zona euro, evidentemente già prezzato dagli investitori.

Attorno alle 12,15 il differenziale di rendimento tra Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 112 punti base dai 115 del finale di seduta, favorito anche dalla flessione del secondario tedesco. In parallelo, il tasso del decennale è in lievissimo calo a 1,72% da 1,73% dell'ultima chiusura.

A favorire il ritorno a un contesto di "risk on" ha contribuito anche il rimbalzo dei mercati azionari globali dopo le consistenti perdite degli ultimi due giorni.

Dopo la deludente lettura dei prezzi al consumo tedeschi di ieri, oggi anche la lettura "flash" del dato esteso ai 19 Paesi che condividono l'euro ha evidenziato una flessione, leggermente più marcata del previsto, passando su anno a -0,1% da +0,1% di agosto a fronte di attese per una lettura invariata.

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Il dato, ben lontano dal target Bce per i prezzi al consumo di circa il 2%, è destinato a rinfocolare le attese per un potenziamento del "quantitative easing" che, attivo dai primi di marzo, non ha finora dimostrato di aver avuto impatti significativi sul fronte inflattivo. Il presidente della Bce, Mario Draghi, lo scorso 3 settembre ha aperto per la prima volta a un prolungamento del "Qe" anche oltre la scadenza indicata inizialmente del settembre 2016.

"Il mercato è abbastanza tranquillo, l'Italia va bene. Il dato sull'inflazione della zona euro era più o meno atteso dagli operatori, dopo quello della Germania diffuso ieri, quindi non ha avuto un impatto notevole. E' evidente che parlare in europa di un rialzo dei tassi è del tutto fuori luogo", sintetizza un operatore di una primaria banca italiana.

Alcun impatto sul mercato nemmeno dalla pur ricca agenda macro italiana con, da un lato, il tasso di disoccupazione sceso in agosto all'11,9%, al minimo dal febbraio 2013, e dall'altro i dati provvisori che fotografano a settembre l'indice Nic dei prezzi al consumo in calo dello 0,3% su base congiunturale e in rialzo dello 0,3% sullo stesso periodo dell'anno precedente.