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Bullard: mercati ormai pronti al rialzo dei tassi in estate

La cavalcata verso il secondo rialzo da parte della Federal Reserve del costo del dollaro statunitense si arricchisce di una nuova conferma.

La partita che si gioca sui mercati

La certezza arriva da James Bullard, governatore della Fed di St.Louis il quale ha avvisato che il mercato sembra essere ormai "ben preparato" per un rialzo dei tassi da parte della Fed quest’estate, anche se non ha specificato una data per il “calcio d’inizio” di questo secondo tempo di una partita che, ormai, si gioca da diversi mesi. Il primo, infatti, si era già visto a dicembre con il primo rialzo dopo circa 10 anni, rialzo che aveva portato il costo del denaro nel range 0,25%-0,50% decretando, per voce della stessa Janet Yellen, numero uno della Fed, la fine di un’era. Infatti l'ultima volta che i tassi sono stati rimaneggiati è stato il 16 dicembre 2008 quando alla guida della Fed c’era Ben Bernanke a sua volta anche l’unico a decidere l’ultimo aumento avvenuto nel 2006.

Le parole di Bullard

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Bullard ha le idee chiare

"La mia sensazione è che i mercati siano ben preparati per un possibile aumento dei tassi a livello globale, un avvenimento che non è troppo sorprendente dato il miglioramento dell’economia statunitense da dicembre”. Infatti il numero uno della Fed di St.Lous ha evidenziato che la crescita del Pil Usa è stata oggetto di un rimbalzo e che potrebbe continuare sulla stessa strada anche nel secondo trimestre dell’anno. Il che farebbe comprendere come ormai la strada per la costruzione del secondo gradino verso la normalizzazione dei tassi sia praticamente cosa fatta.

Stando alle dichiarazioni di Bullard rilasciate durante una conferenza stampa a Seoul

“la politica del comitato è stata quella di cercare di normalizzare i tassi lentamente e gradualmente nel corso del tempo”

A decidere le sorti dell’economia statunitense, a detta degli analisti, sarà perciò la Federal Reserve e le sue decisioni in materia di costo del denaro e non le elezioni del nuovo inquilino della Casa Bianca. Una conferma, per quanto indiretta, arriva anche dalle parole di Bullard il quale, di fronte a una domanda circa le elezioni presidenziali d novembre ha risposto che la banca centrale statunitense è assolutamente indipendente e che non cambierà il suo atteggiamento a prescindere dal responso delle urne.

"Non credo che un cambiamento alla Casa Bianca in entrambi i casi influenzerà la politica della Fed”

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