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Buone prospettive per il settore oil: i titoli buy da scegliere

L'ultima seduta della settimana almeno fino a questo momento viene vissuta all'insegna della stabilità dai prezzi del petrolio che si muovono a ridosso dei valori del close di ieri, quando la giornata è stata archiviata con un calo di quasi lo 0,3%. Le quotazioni dell'oro nero si mantengono comunque stabilmente al di sopra di area 50 dollari al barile, ma questo non basta ad offrire un sostegno ai titoli del settore oil che oggi a Piazza Affari cedono il passo ad alcune prese di profitto, ma non tutti.

Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) è il peggiore dell'intero listino con un calo dell'1,04%, seguito da Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che perde dello 0,5% nel giorno dell'Investor Day a Londra, mentre ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) prova a spingersi in avanti con un rialzo dello 0,29%. Tra i titoli a minore capitalizzazione spicca la performance di Saras che mette a segno un progresso del 2,6%.

Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) : view costruttiva sul settore. Eni tra le top picks

I titoli del comparto di recente hanno beneficiato dell'apprezzamento dei prezzi del petrolio, anche se ad agosto l'offerta globale di greggio è scesa per la prima volta dopo 4 mesi. Diversi i fattori che hanno pesato, quali il passaggio dell'uragano Harvey negli Stati Uniti, la minore produzione di oro nero da parte dei Paesi dell'Opec e la manutenzione estiva degli impianti.

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Gli analisti di Mediobanca Securities confermano però una view costruttiva sul settore energetico, continuando a credere che i fondamentali dell'oil stiano migliorando.
Tra le top pick di Mediobanca nel comparto oil troviamo ENI, coperto con una raccomandazione "outperform" e un prezzo obiettivo a 20 euro.

Anche UBS e Banca IMI scommettono su ENI

A scommettere sul titolo è anche UBS (Londra: 0QNR.L - notizie) che invita ad acquistare con un target price a 17 euro, ritenendo che ENI sia l'azione che offre il maggiore potenziale di upside a parità di rischi nel settore petrolifero. Per quest'ultimo gli analisti di UBS vedono un possibile margine di rialzo nell'ordine del 15%.

Anche Banca IMI caldeggia l'acquisto di ENI con un fair value rivisto però da 18,1 a 17,6 euro. La view sul titolo è positiva ala luce del miglioramento della performance nel mid e downstream, dei multipli a sconto rispetto ai competitors e del maggior rendimento del dividendo.
Questo non ha impedito a Banca IMI di rivedere al ribasso le stime sull'Ebit riferite all'anno in corso e ai prossimi due, mentre sono state rivisitate verso l'alto quelle relative all'utile netto per via di un minor tax rate.

I giudizi delle banche d'affari su Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie)

Contrastati i giudizi su Saipem per il quale nei giorni scorsi Equita SIM ha confermato la raccomandazione "hold", con un prezzo obiettivo a 3,8 euro. Gli analisti segnalano che, malgrado il buon trend di raccolta ordini atteso per il trimestre che sta per concludersi, la visibilità per il 2018 resta bassa, in particolare per il business offshore.

Più ottimisti i colleghi di Banca Akros che suggeriscono di acquistare Saipem con un target price a 4,6 euro. Nei giorni scorsi la stampa ha riferito che Rosneft avrebbe dato al gruppo italiano l'incarico di realizzare uno studio di fattibilità tecnica e commerciale per il progetto di un impianto petrolchimico nella regione più orientale della Russia.
Secondo gli analisti questo studio potrebbe consentire a Saipem di ottenere un contratto di dimensioni rilevanti per la costruzione del suddetto impianto.

Indicazioni contrastanti per Tenaris

Anche per Tenaris arrivano indicazioni diverse dalle banche d'affari visto che per Mediobanca Securities è una delle top pick nel settore energetico, con una raccomandazione "outperform" e un fair value ritoccato di recente da 18,5 a 18 euro, complice una revisione al ribasso delle stime sulla redditività per quest'anno e per il prossimo.

Tenaris piace anche a Morgan Stanley (Xetra: 885836 - notizie) secondo cui è da sovrappesare in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 38 dollari. In vista dell'Investor Day di oggi la banca americana ha invitato però alla cautela, dal momento che il titolo ha sottoperformato il settore di riferimento durante questo appuntamento 7 volte negli ultimi 8 anni, con una performance relativa media negativa nell'ordine di quasi due punti percentuali.

Ben diverso il giudizio espresso da UBS secondo cui Tenaris è da vendere con un target price alzato però da 22 a 24 dollari. Cauta Equita SIM che invita a mantenere il titolo in portafoglio, con un fair value a 13,5 euro. Con riferimento ai danni provocati dall'uragano Harvey negli Stati Uniti, gli analisti ritengono che il rischio per Tenaris non sia relativo agli impianti, quanto ad un eventuale fermo delle attività da parte dei clienti in un trimestre già stagionalmente debole.

Uno sguardo a Saras: la view dei broker

Infine, tra i titoli a minore capitalizzazione, sono improntati alla cautela i giudizi degli analisti, a partire da quelli di Mediobanca Securities che sul titolo hanno un rating "neutral", con un fair value alzato da 1,9 a 2,1 euro. Quest'ultima mossa è da ricondurre da una parte al fatto che Saras ha i più alti multipli del settore e dall'altra alle maggiori stime di ebitda 2018.

Anche Barclays non si sbilancia sul titolo, mantenendo invariata la raccomandazione "equalweight", con un prezzo obiettivo a 2 euro. Gli analisti fanno notare che i margini di raffinazione resta alti, ma le attese sono per un ritorno su livelli più normali.

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