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A caccia di cedole: 10 titoli da non farsi sfuggire

Parla soprattutto spagnolo, francese e tedesco la classifica stilata dagli analisti di Société Générale sui dieci titoli europei che staccano cedole superiori al 5%. Ben rappresentato all’interno della lista il comparto delle telecomunicazioni, con Telefonica (Londra: 826858.L - notizie) e Vivendi (Londra: 0IIF.L - notizie) in pole position per generosità delle cedole, mentre significativa è la presenza degli istituti finanziari con Ing, BBVA (Londra: 931474.L - notizie) e Santander. Unica italiana presente nella top ten: ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) con una cedola di 0,8 euro per l’esercizio in corso.

Per Telefonica , 46 miliardi di euro di capitalizzazione, il dividend yield è atteso al 7,9% a fronte di una cedola stimata a 0,75 euro sia per il 2016, sia per il 2017. Da inizio anno il titolo della società spagnola ha ceduto il 10%.

Cedola da 1,3 euro in questo esercizio e 1 nel prossimo per la francese Vivendi (Swiss: VIV.SW - notizie) , il cui rendimento da dividendo è fissato a 7,7% nel 2016. Il colosso delle telecomunicazioni, che ha una market cap di 21,7 miliardi di euro, incassa un giudizio buy con un target price a 20,6 euro. La performance del titolo sui dodici mesi è negativa per 24 punti percentuali.

Francese anche il terzo posto della classifica, con la multi utility Engie (Londra: 0LD0.L - notizie) che a fronte di un rapporto dividendo/prezzo del 6,2% nel 2016, è attesa dagli analisti con una cedola di 0,9 euro nel 2016 e 0,7 euro nel 2017. Anche per Engie, che sui dodici mesi ha lasciato per strada il 26%, il rating è buy con target price fissato a 15,5 euro.

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Ai piedi del podio troviamo l’olandese Ing , che secondo gli analisti di Société Générale offrirà un dividendo di 0,66 euro nel 2016 e di 0,72 euro nel 2017 a fronte di un dividend yield del 6,2% nell’attuale esercizio. Il titolo dell’istituto finanziario, che capitalizza 39,5 miliardi di euro e ha perso il 26% sui dodici mesi, è scambiato a 9 volte l’utile del 2016 e a 8 quello del 2017, incassando un rating buy e target price a 16 euro.

Quinto posto per BBVA , con una cedola a 0,37 euro nel 2016 e 0,28 euro nel 2017. Per il gruppo bancario spagnolo, che ha una capitalizzazione di mercato di 3,4 miliardi di euro, il rapporto tra cedola rendimento 2016 è del 6,1%, mentre quello tra prezzo e valore libro è pari a 0,7 nel corrente esercizio. Negli ultimi 12 mesi il titolo ha ceduto il 39%. Giudizio degli analisti: sell.

Restiamo in Spagna con Santander (market cap 58,7 miliardi di euro) ,che riceve una stima sul dividend yield del 5,7% per una cedola attesa a 0,25 euro quest’anno e a 0,2 euro il prossimo. Il price to book ratio è fissato a 11,2 nel 2016 e 10,4 nel 2017. Rating degli analisti: vendere con target price a 4 euro.

Sesto posto per ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) , che incassa un giudizio hold con target price a 15,5 euro. Il cane a sei zampe, che capitalizza 48,1 miliardi di euro, staccherà una cedola da 0,8 euro nel corso dell’attuale esercizio a fronte di un dividend yield del 5,6%. Il titolo, che viene scambiato a 17,4 nel rapporto prezzo/utili 2017, è sceso del 22% negli ultimi dodici mesi.

La multi-utility tedesca E.On , 16,4 miliardi di euro di market cap, staccherà una cedola da 0,5 euro nel 2016 e 0,4 euro nel 2017 a fronte di un valore del rapporto dividendo/rendimento del 5,6%. Il titolo, che incassa un giudizio buy con prezzo obiettivo a 10 euro, viene scambiato secondo un rapporto prezzo/utili pari a 11,7 in riferimento all’esercizio 2017.

È ora la volta della petrolifera Total (Londra: 524773.L - notizie) , che vanta una capitalizzazione di mercato di 102 miliardi di euro. Per il colosso francese gli analisti di Société Général prevedono una cedola di 2,4 euro e un dividend/yield 2016 a 5,5%. Il giudizio è buy con prezzo obiettivo a 50 euro. Il titolo ha ceduto il 10% sui dodici mesi e viaggia a un rapporto prezzo/utile pari a 17,4 nel 2016 e a 12,7 nel 2017.

Chiude la top ten Daimler (Xetra: 710000 - notizie) , che incassa un giudizio buy con prezzo obiettivo a 78 euro a fronte di una prestazione negativa di 30 punti percentuali sui dodici mesi. Il colosso tedesco dell’automotive, che capitalizza 63,5 miliardi di euro, staccherà una cedola da 3,25 euro nel 2016 e salirà a 3,5 nel 2017 per un rapporto dividend yield pari al 5,4%.

Di Federica Casarsa

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