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Calcio, emittenti tv furiose criticano piano Superlega

I 12 club della nuova Superlega europea

LONDRA (Reuters) - Le emittenti televisive che hanno speso miliardi di dollari per trasmettere la Champions League hanno criticato il piano di alcuni importanti club europei di formare una Superlega.

L'annuncio di 12 club, tra cui Real Madrid, Juventus e Manchester United, per creare un nuovo torneo rischia di danneggiare gli attuali contratti media che contribuiscono a finanziare il gioco del calcio.

Se la nuova lega dovesse andare avanti, i gruppi media che rischiano di vedere l'erosione del valore dei loro attuali diritti dovranno decidere se competere per la trasmissione delle nuove partite, potenzialmente contro rivali del calibro di Amazon o Espn, controllata da Disney.

Bt, che gestisce i diritti per trasmettere la Champions League nel Regno Unito, la spagnola Mediapro e la piattaforma di streaming Dazn hanno criticato fortemente la decisione o hanno preso le distanze.

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"Bt riconosce i timori sollevati dalle molteplici figure di rilievo e dai tifosi e ritiene che la formazione di una Superlega europea potrebbe avere un effetto dannoso per la salute dello sport nel paese a lungo termine", ha dichiarato la società.

La piattaforma di streaming Dazn, controllata da Access Industries, in mano al miliardario Len Blavatnik, ha espresso il proprio disappunto.

Il mese scorso Dazn si è assicurata i diritti per trasmettere la Serie A italiana per le prossime tre stagioni, in un accordo da 2,5 miliardi di euro, battendo la rivale della pay-tv Sky.

"Né Dazn né il signor Blavatnik sono in alcun modo coinvolti o interessati a entrare nelle discussioni relative alla costituzione di una SuperLega e nessuna conversazione in questa direzione ha avuto luogo", ha dichiarato Dazn.

Secondo gli analisti, Amazon o Espn potrebbero essere in pole position per acquistare i diritti di trasmissione della nuova lega, avendo meno legami con le autorità calcistiche, al momento in crisi.

"Gli emittenti tradizionali come Sky potrebbero essere danneggiati, poiché si potrebbero complicare le relazioni con gli altri contratti (per esempio per tornei calcistici internazionali o per campionati nazionali)", secondo l'analista media Ian Whittaker.

Sky Sports, il cui servizio in abbonamento ha reso la Premier League il campionato nazionale più redditizio al mondo e che ora non trasmetterà più la Champions League, ha detto in un comunicato di non essere coinvolta in colloqui con la Superlega.

"Siamo completamente concentrati sul sostenere i nostri partner a lungo termine nel Regno Unito e in Europa", si legge in una nota.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)