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Calma piatta per l'ultima seduta del 2016: programma rispettato

Ultima seduta di fine anno che rispetta i pronostici di volumi bassi e andamento piatto su tutto il Vecchio Continente. Poco prima delle 13 Piazza Affari registrava un risultato che al giro di boa della mattinata arrivava a toccare la perfetta parità con lo 0% mentre le altre borse europee segnavano una generale debolezza con il Dax a -0,2%, lo stesso punteggio del Cac40 di Parigi mentre il Ftse 100 di Londra arrivava a -0,4%.

I protagonisti

In mancanza di protagonisti di rilievo e di notizie che potrebbero condizionare i mercati, l’attenzione resta ancora sui bancari in particolare su Mps (BSE: MPSLTD.BO - notizie) , titolo che anche oggi resta sospeso in attesa di una stabilizzazione della situazione, ma anche su Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) e Banca Popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) . In quest’ultimo caso l’attesa si concentra sulla futura vita dei due istituti, che dal 2 gennaio diventeranno ufficialmente "Banco Bpm". , il primo matrimonio nel settore delle Popolari la cui trasformazione in Spa dovrà avvenire per volontà di legge. Una volontà che però è stata posticipata dalla decisione del Consiglio di Stato di rimandare alla Consulta alcuni punti della riforma. Una situazione che, per la nuova creatura in arrivo a Piazza Affari, comporta anche il rinnovato pessimismo da parte di alcune case d’affari come Fitch che ha rivisto al ribasso il rating di lungo termine di Banca Popolare di Milano a "BB-" da “BB+”.

Per quanto riguarda Mps, invece, la Commissione Europea ha approvato il meccanismo creato a luglioche mette a disposizione 150 miliardi per il salvataggio delle banche, un meccanismo che, prolungato a 30 giugno 2017 verrà considerato come una gestione separata rispetto alla ricapitalizzazione pubblica delle banche, nello specifico su Mps è stata confermata la procedura di ricapitalizzazione precauzionale.

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Passaggio di consegne: dal 2016 al 2017

Intanto si moltiplicano le previsioni sul 2017 che vedrà l’arrivo delle trattative per la Brexit, sempre che non ci siano sorprese dell’ultimora, ma anche lo svolgersi delle elezioni in Europa, in particolare in Germania, Francia e Olanda. Partendo da quest’ultima, l’appuntamento è fissato il 15 marzo. Attualmente favorito nei sondaggi è Geert Wilders del Partito ultra-euroscettico e anti Islam che dovrà combattere contro il primo ministro liberale Mark Rutte. La paura riguarda un possibile voto di protesta che potrebbe dar vita a quella che la stampa ha già battezzato Nexit. Secondo test sarà quello francese del 23 aprile, con il primo turno delle presidenziali. Infine la Germania con tre elezioni regionali in primavera il cui esito potrebbe condizionare quelle politiche a settembre: le previsioni non parlano di pericolo per la Grosse Koalition che sostiene attualmente la Cancelliera Angela Merkel,ma il risultato e l’avanzata di Alternativa per la Germania, partito euroscettico e anti-immigrazione, potrebbe comunque indebolire il fronte della maggioranza.

Per quanto riguarda le considerazioni su questo 2016 ormai alla fine, queste che devono tener conto anche del saldo di Piazza Affari la quale, dopo la tempesta cinese, le paure politiche della Brexit e dell’arrivo di Trump alla Casa Bianca ma soprattutto quelle sul settore bancario italiano, arriva a segnare un passivo del 9,6%. In calo anche la capitalizzazione delle quotate pari a -7,5% rispetto allo stesso periodo del 2015.

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