Cambio EUR/USD: Obiettivo 1,23, Indice del Dollaro USA ancora sotto i 90 Punti
Il cambio EUR/USD continua a correre e ha raggiunto nella serata di ieri quota 1,2268, avvicinandosi ad approcciare la nuova resistenza ambiziosa a quota 1,23.
La corsa è in parte giustificata dalle misure di stimolo negli Stati Uniti, che chiaramente impattano sul valore del dollaro statunitense. A fornire carburante per il rally di questi giorni sono però anche le trattative sulla Brexit e l’ondata di ottimismo legata al fatto che i negoziatori hanno deciso di proseguire oltre la deadline prefissata.
A questo punto, la resistenza per il cambio EUR/USD resta fissata a quota 1,23, mentre la fascia di 1,20 rappresenta certamente un solido supporto che difficilmente andrà infranto, al netto di eventuali shock esterni. L’EMA a 50 giorni risulta invece stabile intorno a quota 1,19.
Indice US Dollar ancora sotto i 90 punti
L’indice del dollaro statunitense è rimasto ancora sotto i 90 punti nella seduta di ieri. Il valore si trova ancora ai minimi da Aprile 2018 e riflette l’impatto sul biglietto verde delle misure poste in essere dal Governo USA e dalla Federal Reserve per contrastare gli impatti negativi delle nuove ondate della pandemia.
A livello annuale, ad oggi, l’indice DXY è in calo del -6,8%, con una netta contrazione del -13% rispetto a Marzo, quando il valore era schizzato ai massimi da tre anni.
Brexit: il divorzio senza accordi è ancora una possibilità, ma le trattative procedono
Come già più volte ripetuto, l’andamento rialzista dell’euro è al momento trainato dalle prospettive di un accordo last minute sulla Brexit, dopo che i negoziatori hanno espresso la volontà di continuare a trattare per evitare a tutti i costi il no-deal.
A tal proposito, secondo le ultime notizie ufficiali provenienti dal Regno Unito, un fallimento dei negoziati potrebbe essere molto probabile senza un cambiamento significativo di posizione da parte dell’UE.
Il Ministro Michael Gove ha brutalmente affermato che crede di poter concedere all’accordo meno del 50% di chance, dal momento che restano ancora alcuni nodi da sciogliere.
Nonostante ciò, è possibile che i negoziati continuino anche dopo Natale e non si può ancora escludere che anche l’entrata in vigore dell’eventuale accordo venga fatta slittare.
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