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Canone Rai, quanto si paga e chi deve pagarlo

I moduli per l’esenzione, che si trovano sul sito dell’Agenzia delle Entrate, devono essere presentati entro il 31 gennaio del 2019. (Credits – LaPresse)
I moduli per l’esenzione, che si trovano sul sito dell’Agenzia delle Entrate, devono essere presentati entro il 31 gennaio del 2019. (Credits – LaPresse)

Sta per finire il 2018 e con l’anno nuovo tornerà in bolletta il Canone Rai. Dal 2016, infatti, il balzello per chi possiede una televisione viene pagato direttamente con la bolletta della luce e con la Legge di Bilancio che sta per venir approvata viene confermata la cifra, pari a 90 euro annui, per il 2019 e viene confermato anche il pagamento in bolletta. Ma non tutti devono pagarla.

I dubbi, come ormai capita ogni anno, riguardano in primo luogo chi sono i cittadini che devono pagare il Canone Rai. Come spiega la nota del Ministero del 2012, è tenuto a pagare il Canone “chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto. La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l’impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la detenzione o l’utenza di un apparecchio radioricevente”.

Ma quali sono gli apparecchi considerati adatti alla ricezione? “Un apparecchio si intende “atto” a ricevere le radioaudizioni se e solo se include nativamente gli stadi di un radioricevitore completo: sintonizzatore radio (che operi nelle bande destinate al servizio di Radiodiffusione), decodificatore e trasduttori audio/video per i servizi radiotelevisivi, solo audio per i servizi radiofonici” si legge, mentre “un apparecchio si intende “adattabile” a ricevere le radioaudizioni se e solo se include almeno uno stadio sintonizzatore radio (che operi nelle bande destinate al servizio di Radiodiffusione), ma è privo del decodificatore o dei trasduttori audio/video, o di entrambi i dispositivi, che collegati esternamente al detto apparecchio realizzerebbero assieme ad esso un radioricevitore completo”.

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Il dubbio, per molti, nasce riguardo ai Pc, ai tablet e agli smartphone che oggi ci permettono di vedere i programmi tv. In questo caso, come si legge, “un apparecchio privo di sintonizzatori radio operanti nelle bande destinate al servizio di Radiodiffusione non è ritenuto né “atto”, né “adattabile” alla ricezione delle radioaudizioni”. Insomma, se in casa non avete la tv, ma guardate i programmi Rai sul pc non dovete pagare il canone, perché la discriminante è la presenza di un sintonizzatore per il segnale digitale terrestre o satellitare.

Attenzione, perché per avere l’esenzione ci sono delle scadenze. Chi non possiede un televisore, ma anche coloro che hanno almeno 75 anni e che prendono la pensione sociale, cioè coloro il cui reddito annuale, non supera gli ottomila euro (esclusi redditi esenti da Irpef, reddito dell’abitazione principale, trattamenti di fine rapporto, interessi sui depositi bancari, postati e sui titoli di stato), per ottenere l’esenzione devono fare domanda. I moduli, che si trovano sul sito dell’Agenzia delle Entrate, devono essere presentati entro il 31 gennaio del 2019.

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