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Caos Tasi, come e quanto pagare?

 

(KIKA) - ROMA - Tra meno di un mese (la scadenza è il 16 giugno) 15 milioni di contribuenti in 5.279 Comuni dovranno pagare l'acconto di Imu e Tasi, le tasse sulla casa.

Purtroppo però su come farlo e quanto versare regna il caos.

Non arriverà a casa nessun bolettino, i quanto non c'è "l’esatta conoscenza dei soggetti passivi" e perché "l’invio di modelli precompilati è incompatibile con la data di pagamento dell’acconto e confligge con la scadenza della dichiarazione Tasi, fissata dalla legge al 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento". Ma, rassicura Ifel, "I comuni devono comunque assicurare servizi di assistenza al contribuente comprensivi della compilazione dei bollettini di pagamento, su richiesta del contribuente stesso".

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Oltre al problema dei bollettini c'è anche quello di quanto pagare, neanche quest'anno saremo in grado di sapere, entro il 16 giugno, quanto pagheremo a saldo tra Imu e Tasi, poiché l’approvazione dei bilanci preventivi dei Comuni è slittato da fine marzo al 30 luglio.

Come sapremo l'importo da versare, quindi? Spiega sempre Ifel: "il contribuente è in regola se versa l’acconto Imu e Tasi entro il 16 giugno 2015, sulla base delle aliquote e delle detrazioni stabilite dal Comune per il 2014 (e risultanti sul sito del ministero dell’Economia, dipartimento delle Finanze)". Si procederà poi ad eventuali conguagli in sede di saldo nel caso di variazioni delle aliquote e delle detrazioni, che dovranno essere pubblicate sul sito Mef dai Comuni, entro il 28 ottobre 2015. La seconda rata si pagherà entro il 16 dicembre.

Nei pochi casi, se ne contano una decina, in cui il comune abbia già deliberato in materia di aliquote e detrazioni Imu e Tasi il contribuente dovrà fare riferimento alle delibere relative a quest’anno anche in sede di pagamento dell’acconto.

 

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