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Carige, soci nominano nuovo Cda, Malacalza contro proposta Apollo

di Andrea Mandala e Valentina Za

GENOVA (Reuters) - L'assemblea dei soci di Carige ha nominato il nuovo Cda all'insegna del massimo rinnovamento voluto dall'azionista di maggioranza Malacalza che sembrerebbe intenzionato a rifiutare la proposta di Apollo.

La valutazione della doppia offerta del fondo Usa, che punta a rilevare il portafoglio sofferenze della banca e a diventare il socio di maggioranza con un aumento di capitale riservato di 500 milioni (altri 50 milioni sono in opzione agli attuali azionisti), sarà tra le priorità del nuovo board.

Viste le condizioni, l'operazione proposta da Apollo comporterebbe una drastica diluizione della quota di Malacalza pari al 17,6% circa del capitale, contabilizzando una perdita che, secondo i calcoli dagli analisti è di 160-170 milioni di euro.

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Vincenzo Mariconda, intervenuto in assemblea in rappresentanza di Malacalza, non si è espresso esplicitamente sul merito dell'offerta ma ha sottolineato che la cessione delle sofferenze "non risulta sia il frutto di una comparazione di mercato" e che una eventuale cessione "a eque condizioni di mercato" sarebbe nell'interesse della banca e di tutti gli azionisti.

Secondo quanto riferito nei giorni scorsi da fonti vicine alla situazione il gruppo americano sarebbe disposto a pagare 695 milioni per gli Npl, un prezzo pari al 20% circa del valore nominale dell'intero portafoglio di sofferenze lorde di 3,5 miliardi..

Nessun commento dallo stesso Vittorio Malacalza, da oggi nuovo vicepresidente della banca e che si è limitato a dire che la proposta di Apollo la "giudicherà il Cda".

D'altra parte bisogna considerare anche le eventuali indicazioni della Bce al nuovo management della banca per valutare l'offerta che eliminerebbe alla radice il problema dei crediti deteriorati dell'istituto.

Sull'argomento Malacalza, per voce di Mariconda, non ritiene tuttavia che la Vigilanza europea possa farsi sponsor della proposta, cosi come non crede che la stessa Bce intenda "imporre imperativamente soluzioni esterne a un azionariato che ha, anche recentemente e ripetutamente, mostrato di rispondere in modo positivo alle esigenze della banca".

Il riferimento è ai due aumenti di capitale per circa 1,6 miliardi complessivi effettuati nell'estate del 2014 e nell'estate del 2015.

A questo proposito l'ex presidente Castelbarco ha sottolineato che Carige ha coefficienti patrimoniali sopra il target richiesto dalla Bce e pertanto non ha bisogno al momento di ricorrere a un nuovo aumento di capitale.

Tornando all'esito dell'assemblea, come nelle attese, il presidente del nuovo Cda è l'ex presidente della Corte Costituzione Giuseppe Tesauro, mentre l'incarico di nuovo AD, al posto di Piero Montani (assente in assemblea) sarà affidato a Guido Bastianini, ex presidente di Profilo.

Il primo Cda sulla nomina dell'AD e per la definizione della la nuova struttura di governance della banca si terrà probabilmente lunedì prossimo.

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