Caro bollette, l’allarme di Confesercenti: "Il 73% degli italiani avrà difficoltà”
L’aumento di luce e gas sta mettendo in ginocchio l'economia italiana e non solo. Il caro bollette pesa sulle tasche di famiglie e imprese. Molti faticano ad arrivare a fine mese e in vista dell’inverno Confesercenti lancia un allarme.
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I gestori di palestre e piscine rischiano la chiusura e persino i parroci si lamentano delle bollette sempre più salate. La spesa è diventata carissima e così gli italiani stanno imparando a rinunciare a tutto ciò che non è strettamente necessario, risparmiando anche in casa. Ma come far fronte al caro bollette?
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La riduzione del potere di acquisto delle famiglie sta causando una brusca frenata dei consumi. Confesercenti stima che a fine 2023 mancheranno 28,6 miliardi rispetto al periodo pre-pandemia, con consumi che si attesterebbero ai livelli del 2016.
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Dal rapporto Ipsos per Confesercenti, il 73% degli italiani ha difficoltà o è impossibilitato a far fronte all’aumento delle bollette energetiche. Il 92%, invece, pensa di ridimensionare la propria spesa, rinunciando a vacanze, ristoranti e abbigliamento. Gli italiani sono sempre meno disposti a spendere e nel frattempo i costi per luce e gas aumentano. La situazione si fa sempre più difficile anche per le imprese.
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“L’energia è un bene primario che sta alla base dello svolgimento di ogni attività economica. Se questa si trasforma in bene raro, distrugge la rete delle imprese e mette in crisi la coesione sociale. Dobbiamo subito fare qualcosa. Le prospettive sul futuro di tante imprese del terziario si stanno velocemente deteriorando e mettono a rischio la ripresa economica”, ha dichiarato Fabrizio Vagnini, presidente di Confesercenti Rimini.
“Agli associati” - ha proseguito - “è stato messo a disposizione un plafond per anticipare gli importi delle bollette, ma possiamo farlo solo per un numero limitato di imprese”.
Quindi ha sottolineato: “Serve un intervento del Governo: il prossimo provvedimento potrà contare su altri 13 miliardi di euro e dobbiamo usare queste risorse per dare stabilità alle attività economiche”. Inoltre, fa sapere Vagnini: “Abbiamo scritto al Presidente del Consiglio per chiedere non solo un tetto alle tariffe di luce e gas sulla base dei costi medi del 2021, ma anche per mettere a disposizione delle imprese finanziamenti a tasso zero, garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia, con rateizzazioni a 5 anni, per pagare le bollette. In questo modo basterebbero 6 miliardi di euro, poco più di miliardo l’anno, per garantire fino a 35 miliardi di prestiti senza interessi per oltre un milione di imprese”.