Caro prezzi, il 51% degli italiani tagliano la spesa: ecco a cosa rinunciano
Il caro prezzi e le bollette sempre più salate stanno mettendo a dura prova le finanze degli italiani. L’economia di famiglie e imprese è in crisi e far fronte a spese in aumento diventa sempre più difficile. Per questo motivo, oltre il 50% degli italiani preferisce tagliare la spesa nel carrello. Ecco a quali prodotti rinunciano per risparmiare.
VIDEO - Crisi del gas, tutti i trucchi per risparmiare suggeriti dall'ENEA
Se i beni di prima necessità sono imprescindibili e farne a meno è impossibile, ci sono vizi (e non solo) a cui tanti italiani stanno iniziando a rinunciare. Lo shopping per molti è diventato un lusso e così aumentano le persone che evitano di fare acquisti non strettamente necessari.
Non solo: secondo l’ultimo report condotto da Coldiretti, oltre un italiano su due (pari al 51%) sta ridimensionando la spesa nel carrello. I prezzi alle stelle, complice l’inflazione e la crisi energetica, sono diventati insostenibili per molti.
LEGGI ANCHE: Caro energia, le vacanze in montagna diventano sempre più costose
A risentirne è la filiera agroalimentare. Si stima che solo per mangiare le famiglie subiranno un incremento di 650 euro a causa del brusco incremento delle bollette, in particolare il gas. Per questa ragione, più di 1 italiano su 3, ovvero il 35%, è intenzionato a ridurre gli sprechi nei prossimi mesi, cercando di recuperare dalla tavola tutto il cibo possibile.
LEGGI ANCHE: Caro energia, bollette in calo? Cosa cambia per gli italiani e da quando
Il 13% delle aziende agricole è in perdita e si trova costretto a chiudere l’attività. Secondo Crea, inoltre, il 34% a livello nazionale registra un reddito negativo a causa dei rincari. Il settore, infatti, deve fare i conti con aumenti del 170% nel caso dei concimi e del 90% se si tratta di mangimi. Il gasolio, invece, segna una crescita del 129%.
LEGGI ANCHE: Risparmio energetico, 5 consigli per tenere la casa calda (e spendere meno)
Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato: “Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.
Per Prandini è necessario “intervenire subito per contenere il caro energia e i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende agricole e la spesa degli italiani".
GUARDA ANCHE - Falsi miti sul risparmio energetico in casa, sfatiamone 4