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Casaleggio contro Gualtieri: "Parlamentari conigli quando querelo per mio padre"

Getty (Photo: Getty)
Getty (Photo: Getty)

“Purtroppo la tradizione di infangare me e le persone che mi stanno vicine continua. A volte si sbaglia, basta chiedere scusa. Quando invece l’intento è quello di calunniare si fa finta di nulla e se si è parlamentare si ricorre alla possibilità di poter essere al di sopra delle leggi che valgono per tutti i cittadini”.

Davide Casaleggio sintetizza così i termini della questione - “la sostanza di questo privilegio è poter diffamare qualunque cittadino senza problemi” - rendendo noto, su Facebook, che “Roberto Gualtieri al posto di dimostrare la bontà delle sue tesi, sapendo che erano completamente false e diffamatorie, ha preferito chiedere al giudice di riconoscergli l’insindacabilità per non doversi assumere le conseguenze penali delle sue dichiarazioni”. La denuncia che aveva presentato contro il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è stata archiviata. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Ivrea, Marianna Tiseo.

“Alcuni parlamentari preferiscono nascondersi dietro la gonna di mamma privilegio piuttosto che affrontare la verità. Come per Roberto Gualtieri, è accaduto anche qualche mese fa con Emanuele Fiano che ha richiesto l’immunità al Parlamento per non essere processato per una diffamazione contro mio padre”, dice ancora il figlio dello scomparso cofondatore M5s. “Ma nel mondo reale i conigli, anche se parlamentari, si vedono sempre per quello che sono”, conclude.

Gualtieri era stato denunciato per diffamazione dal proprietario della “Casaleggio Associati” dopo una frase pronunciata nel corso di un dibattito televisivo andato in onda su Rai News 24 nel novembre 2016, quando l’attuale sindaco di Roma era parlamentare europeo del Pd. Gualtieri sostenne che alcuni esponenti della “Casaleggio Associati avevano la casa pagata con i fondi dei gruppi parlamentari del Senato”. Per il giudice quella frase era espressione della funzione parlamentare, un’opinione per la quale Gualtieri non può essere chiamato a rispondere. Anche la procura di Ivrea aveva chiesto l’archiviazione del caso.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.