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Caso Gregoretti: la Giunta dà l'ok al processo a Salvini

Matteo Salvini (Photo by Antonio Masiello/Getty Images)
Matteo Salvini (Photo by Antonio Masiello/Getty Images)

Via libera della Giunta delle immunità del Senato al processo a Matteo Salvini sull'ipotesi di accusa di sequestro di persona per il caso della nave Gregoretti. La Giunta ha dunque respinto la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro dell'Interno.

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Contro la proposta hanno votato i 5 senatori della Lega, a favore i 4 di FI e Alberto Balboni di FdI. In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i "no". Assente la maggioranza Pd, M5s, Iv e Leu. Ora la palla passa al Parlamento, che dovrà dare l’ultima parola sul caso.

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La data del voto (prevista verso metà febbraio) verrà decisa dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.

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Salvini: “Pd non ha neanche la faccia...”

"Quelli del Pd non hanno neanche la faccia di difendere la loro idea. Vogliono mandarmi a processo e decidere dove, come e quando - ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, nel corso di un comizio nel Bolognese, riferendosi al fatto che la maggioranza non si è presentata - Ma gli esponenti del Pd sanno che domenica si vota in Emilia-Romagna...", ha aggiunto l’ex ministro dell’Interno.

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Salvini lancia un appello agli avvocati: “Chi vuole mi difenda”

"Apriremo un indirizzo email per tutti gli avvocati che vorranno partecipare alla difesa in questo processo. Magari ci sarà una difesa collettiva con 500 o mille avvocati". Lo ha detto l'ex vicepremier Matteo Salvini, commentando l'esito della giunta sulle immunità che ha votato per l'autorizzazione a procedere.

I senatori della Lega voteranno per l'autorizzazione a procedere per Salvini anche nell'aula del Senato. Lo ha confermatolo stesso Matteo Salvini: "Sì, sono testone. Sono curioso, faccio di testa mia e non ascolto i legali" che hanno sconsigliato il processo. "Sono stufo di passare le mie giornate rispondendo su processi e cavilli. Se mi condannano mi condannano, se mi assolvono mi assolvono. Partita chiusa!”.

"Digiuno anche io, vorrà dire che stasera faccio una cena sostanziosa e domani eviterò tortellini, cappelletti e lasagne. Per un giorno". Lo ha detto Matteo Salvini, spiegando che parteciperà all'iniziativa lanciata dalla Lega in sua solidarietà dopo il voto sul caso Gregoretti. "Non mi fa male, perché in questi giorni in Emilia-Romagna penso di aver preso due chiletti", ha detto.

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La reazione dei Dem

"Salvini e la Casellati hanno ottenuto il loro piccolo risultato. Il prezzo pagato è quello di scassare le istituzioni e di dividere nuovamente il centrodestra. Il Pd e la maggioranza parlamentare invece sono uniti nel difendere prima di ogni cosa la dignità del Parlamento, che è più importante dei problemi giudiziari di Salvini", ha affermato il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, commentando la spaccatura del centrodestra nel voto della Giunta sul processo a Salvini.

"Salvini usa le istituzioni per la sua propaganda politica, siamo davanti a una sindrome da vittimismo acuto - ha invece tuonato Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera - Voleva usare il referendum e usa questo tema. Noi voteremo a favore dell'autorizzazione in Aula, nessuno vuole scappare dal merito. Appare strano che nel momento in cui il Senato ha deciso di sospendere le attività, lui pretenda che quella roba lì venga fatta".

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M5s: “La Lega digiuna? Hanno già mangiato troppo”

"Si vota su Salvini, Lega lancia il digiuno... In 30 anni hanno mangiato troppo: ci voleva!". Così su Twitter il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Gianluca Castaldi, esponente del MoVimento 5 Stelle.

Gasparri: “Si decide fino all’ultimo giorno”

"Se si voterà o meno nell'aula del Senato c'è tempo fino all'ultimo giorno disponibile per deciderlo": così il presidente della Giunta delle immunità del Senato Maurizio Gasparri, uscendo dalla riunione sul caso Gregoretti. "L'Aula prenderà le sue decisioni. Se ci saranno o meno votazioni in aula dipenderà, come prevede il regolamento, dal fatto che ci siano o meno 20 senatori che lo chiederanno espressamente - ha aggiunto - Io il mio punto di vista l'ho illustrato e lo difendo. Ringrazio la senatrice Stefani per gli apprezzamenti sul mio operato e per le valutazioni fatte, io mi sono attenuto ai fatti".

"Ho qui un fascicolo di insulti che ho ricevuto in questi giorni, tutti sulla rete, e che non ho portato a conoscenza. Domani all'ispettorato della polizia e dei carabinieri, alla conoscenza della presidenza del Senato, farò denuncia. Mi chiedo se la gravità degli insulti dipenda se vengono fatti al centrodestra o meno", ha aggiunto Maurizio Gasparri.