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Cattolica vuole crescere con acquisizioni, sul piatto aumento da 500 milioni

di Andrea Mandalà

MILANO (Reuters) - Cattolica Assicurazioni annuncia un piano industriale con target aggressivi e un maxi aumento di capitale da 500 milioni di euro per crescere e cogliere le opportunità di acquisizioni, ma spaventa il mercato.

Le dimensioni inattese della ricapitalizzazione spingono il titolo al ribasso, nonostante le intenzioni della compagnia di remunerare gli azionisti con una politica di dividendi attrattiva.

Il gruppo assicurativo veronese punta a rafforzare il suo posizionamento di mercato con un aumento delle quote nei rami Vita e Danni e stima un utile netto consolidato al 2017 in crescita a 209 milioni di euro da 109 milioni, normalizzato, realizzato nel 2013, e un Roe al 9% dal 6,9%.

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Sotto il profilo patrimoniale il target di Solvency I ratio è visto sopra 160% da 162% della fine dello scorso esercizio.

L'obiettivo a fine piano di raccolta premi complessivi nel ramo Danni è di 2,4 miliardi (1,7 miliardi nel 2013), con un combined ratio in miglioramento al 93% dal 93,5%.

Nel Vita la raccolta è vista crescere a 3,4 miliardi da 2,7 miliardi.

Sulla politica dei dividendi la compagnia prevede un payout nell'arco del piano del 50-60% dal 49% registrato in media negli ultimi tre anni.

"Oggi si apre una fase nuova con la quale vogliamo accelerare il percorso di sviluppo. Vogliamo essere una compagnia italiana con quote di mercato Vita e Danni in aumento e soprattutto siamo pronti a cogliere eventuali opportunità sul mercato dove vogliamo intervenire", ha detto l'AD Giovan Battista Mazzucchelli nel corso della presentazione del piano.

"I target sono ambiziosi ma a nostro parere realizzabili sia per quanto riguarda i premi che l'utile netto consolidato", ha aggiunto.

AUMENTO CAPITALE NON DIFENSIVO, 150-200 MLN PER M&A

Mazzucchelli ha sottolineato che l'aumento di capitale annunciato oggi non ha alcuna finalità difensiva in quanto la compagnia ha una solida posizione patrimoniale, attuale e prospettiva, ma è necessario per sostenere la crescita, gli investimenti in innovazione e tecnologia, e avere la flessibilità necessaria per porsi come polo aggregante sul mercato.

"Non è un aumento difensivo, che mira a sistemare le cose in casa ma guarda al futuro", dice l'AD che specifica: "Su Solvency I non abbiamo problemi anche in vista di Solvency II".

Chiare dunque le finalità e la ripartizione dei proventi della ricapitalizzazione: 100 milioni sono destinati ad investimenti in innovazione e tecnologia, 200-250 milioni per la crescita organica e la restante parte per le acquizioni.

"In questo momento non ci sono fatti concreti per concludere operazioni nel breve e medio periodo, ma se nascerà qualcosa saremo pronti ad intervenire", ha precisato Mazzucchelli.

Quanto all'identikit delle possibili prede l'AD offre ben pochi dettagli, limitandosi a dire che la compagnia è interessata a società di dimensioni e caratteristiche tali da integrarsi facilmente.

Dal radar sono escluse le compagnia dirette, ovvero quelle che operano soltanto via telefono o via internet, mentre per quanto riguarda il posizionamento geografico Cattolica ribadisce la propria natura di compagnia domestica e potrà valutare iniziative all'estero solo in partnership.

Quanto alla tempistica dell'aumento, l'avvio, un volta ottenute le necessarie autorizzazioni di Consob e Ivass, è stimato in 4-5 settimane e il tutto dovrebbe concludersi tra ottobre e novembre.

Mazzucchelli ha detto di essere ottimista sull'adesione all'aumento da parte dei principali soci. "Non abbiamo certezze ma abbiamo più di una sensazione di avere delle risposte positive", ha detto.

Gli azionisti rilevanti di Cattolica Assicurazioni con quote sopra il 2% sono, secondo le rilevazioni Consob, Pop Vicenza (12,38%), Fondazione Banca del Monte di Lombardia (2,043%) e Fundacion Mapfre (8,475%).

TITOLO IN CALO, PESA DIMENSIONI AUMENTO CAPITALE

Per gli analisti i target sono particolarmente ambiziosi e superiori alle previsioni.

"Il piano è più bullish delle nostre stime sotto ogni punto di vista", commenta Equita in una nota.

A destare maggiori timori è però la dimensione dell'aumento di capitale che comporterebbe un consistente effetto diluitivo considerato che Cattolica ha una capitalizzazione, alla chiusura di ieri, di circa 850 milioni di euro.

"Senza ipotizzare crescita esterna, l'aumento di capitale porterebbe il Pe atteso sul 2015 da 9 volte a quasi 13 volte con una diluizione pertanto superiore al 40%", sottolinea Equita

Attorno alle 16,20 a Piazza Affari Cattolica perde il 6,3% a 14,85 euro avvicinandosi ai minimi di oltre un anno toccato il 6 agosto scorso a 14.40 euro. I volumi sono scoppiettanti, pari a oltre cinque volta la media degli scambi di una intera seduta.