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Cautela per le posizioni rialziste sul Ftse Mib. I titoli hot

Il mercato italiano ha visto un rialzo continuato nelle ultime sedute e mentre in molti già intravedono quota 24mila, altri pensano sia il caso di rafforzare i livelli raggiunti. Cosa fare adesso? La risposta di Stefano Masa Head of QuantInvest® Research & Analysis Department.

Nell'ambito di una panoramica generale internazionale quali sono i singoli temi, quelli principali della settimana appena trascorsa, da porre in evidenza?

Il dato – o meglio – la notizia tanto attesa dai mercati finanziari è arrivata sul finire di settimana: in Germania, Angela Merkel, è riuscita nel proprio intento: mettere attorno ad un tavolo i leader politici per la costituzione di un nuovo Governo tedesco. La nuova Grande Coalizione tra Cdu-Csu e Spd ha raggiunto una prima intesa ed ora bisognerà attendere il prossimo passo a “firma” dei socialdemocratici. Di (KSE: 003160.KS - notizie) fatto è un accordo che – se sarà finalizzato nella sua interezza – vedrà nuovamente la Germania come prima forza trainata per l’intera Europa. Non è un caso che, durante questo periodo di stallo, il leader francese Macron si sia dato da fare per intensificare le sue relazioni con gli altri governatori in vista di un suo possibile avanzamento sullo scacchiere europeo. Dall’altro canto i dati sull’economia tedesca sono ottimi e continuano ad essere tali (v. produzione industriale, export e surplus): difficile pertanto “scansare” l’egemonia economico-politica che la Germania avrà nei prossimi anni. Sostenuto da questa ritrovata coesione politica, il rapporto Euro/Usd ha ulteriormente allungato il proprio avanzamento nei confronti della moneta statunitense; così come in occasione della pubblicazione delle risultanze emerse dai verbali del consiglio direttivo della Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) dello scorso dicembre, il principale cross valutario si è ormai attestato in prossimità dei valori di fine 2014.

Altri due temi hanno contraddistinto la settimana appena conclusa: primo fra tutti i nuovi livelli di prezzo raggiunti dal petrolio (ai massimi degli ultimi 3 anni) che – senza alcun dubbio – porterà con sé delle buone notizie per l’inflazione soprattutto in chiave europea e statunitense.

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La nota dolente arriva invece dal comparto bond e specificatamente da quello a stelle e strisce: i titoli Usa hanno vissuto l’ennesima battuta di arresto dove – dai valori massimi dello scorso settembre 2017 – registrano una pesante flessione di quasi quattro punti percentuali (-3,87%) ed un rendimento salito oltre il 2,50%.

Con un eventuale rafforzamento della moneta unica europea nei confronti del dollaro ed un conseguente rallentamento sul fronte economico statunitense, non è scontato un possibile intervento anticipato sul versante della politica monetaria attuata finora dalla Fed.

Situazioni da monitorare in Italia e prospettive per il FTSE MIB?

In un clima pre-elettorale già acceso, il Bel Paese ha raggiunto un significativo risultato in termini di occupazione: il recente dato diffuso dall’Istat vede un numero di occupati superiore ai 23 milioni ovvero una soglia record dal lontano 1977 (inizio della serie storica dello stesso istituto). Nonostante il data possa essere interpretato in valore assoluto (tasso di disoccupazione all’11%) come soddisfacente, ritengo ci sia ancora molto da fare soprattutto in materia di lavoro a tempo indeterminato: la disputa politica sull’art. 18 o meglio dire sulla sua “gestione” dello stesso, dovrà trovare un immediato intervento dalla prossima formazione di governo così come il tema sulle riforme tanto sollecitate dai vari attori europei: primo fra tutto il Presidente Mario Draghi. Occhi puntati nel corso della prossima settimana sul fronte “outlook del paese”: S&P diramerà le proprie prospettive sul nostro paese.

Dal punto di vista prevalentemente finanziario si è assistito ad un nuovo minimo storico riconducibile al rendimento del Bot a 1 anno: -0,42%. Interessante – perché ha visto un principale interesse da parte degli investitori esteri (76%) - il collocamento del BTP a 20 anni (titolo benchmark) con rendimento a quota 2,987%. Da non sottovalutare inoltre l’emissione BTP con scadenza a 3 e 7 anni: entrambi con tassi in rialzo.

Piazza affari ha beneficiato del rialzo sull’intero comparto bancario (il dato sulle sofferenze in calo ha favorito il riposizionamento): l’indice settoriale FTSE Italia Banche si è apprezzato del 7,10% così come i titoli appartenenti alla galassia del risparmio gestito che hanno visto un significativo incremento dettato prevalentemente dagli ottimi risultati in tema di raccolta. Da sottolineare inoltre l’introduzione della Mifid 2 che, se sul fronte del risparmiatore apre nuove porte verso un investimento maggiormente consapevole, per gli operatori del settore – secondo uno studio di Excellence Consulting – troverà nell’arco dei prossimi 5 anni un ulteriore incremento sulla loro redditività.

Da porre particolare attenzione al prossimo intervento da parte del Presidente Nouy che si terrà a Roma il 17 gennaio insieme ai banchieri dei principali istituti bancari nazionali.

Il nostro principale indice di riferimento (FTSE MIB) ha archiviato la seconda ottava consecutiva contraddistinta da un segno finale positivo (+2,93%): da inizio anno il saldo registrato è di oltre 7 punti percentuali che – raffrontato ai minimi dello scorso 2017 – evidenzia un significativo incremento di poco superiore al 27%. Le sedute del 2018 si caratterizzano per una vera e propria “corsa al rialzo” che – ragionevolmente – espongono i corsi ad una plausibile pausa di arresto nel brevissimo termine. Dal punto di vista grafico, l’aver superato la resistenza statica posta a quota 22.590,18 (massimi del 2014), pone come prossimo target il raggiungimento di area 24.157,39 ovvero i massimi del 2015: al fine di poter assistere alla prosecuzione del trend rialzista in corso è auspicabile però una prima fase di consolidamento con una – fisiologica – flessione dei prezzi non eccedente area 20.966,10 punti. Qualora quest’ultima soglia fosse violata, si rivedrebbe un possibile riavvicinamento ai temuti 20.500 punti (prezzo di riferimento a 20.203) con ulteriore downside. Si suggerisce pertanto cautela nell’assumere posizioni rialziste sull’indice soprattutto in vista degli importanti market movers presenti in agenda questa settimana. Una auspicabile strategia short in chiave speculativa di brevissimo periodo potrebbe esser adottata in caso di ritorno verso quota 22.000 (price entry short a 22.295) con obiettivo a 21.965 punti.

Quali sono i titoli da monitorare?

Coerentemente con l’ipotesi di scenario negativo rappresentato ulteriormente supportato dall’attuale impostazione ribassista sui principali indicatori algoritmici (sia leading che lagging) “caricati” sullo stesso indice FTSE MIB, il consueto stock picking settimanale si caratterizzerà per la cautela nella composizione dell’intero portfolio. Come già accaduto, per l’intero arco della prossima ottava, l’investimento in singoli titoli sarà coperto attraverso l’impiego di uno strumento short (ETF oppure derivato). Il controvalore di quest’ultimo dovrà essere uguale alla somma delle posizioni in titoli che saranno: Brembo, Poste Italiane (Dusseldorf: 29884131.DU - notizie) , Recordati (Londra: 0KBS.L - notizie) e Teneris. Quest’ultimi saranno equipesati ed il loro acquisto avverrà nel corso della seconda seduta di contrattazioni ai prezzi di chiusura della stessa così come il posizionamento short. L’intero paniere (parte long e parte short) potrà essere liquidato complessivamente (in chiusura) nel corso della successiva settimana al termine degli scambi relativi al secondo giorno di negoziazione.

Questa strategia hedged potrà essere “chiusa” anticipatamente rispetto al termine indicato qualora si registri un differenziale positivo (delta) tra i saldi delle due componenti (short > long oppure long > short) pari ad un ammontare superiore all’1,28% (soglia di take profit).

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