Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 6 hours 42 minutes
  • FTSE MIB

    33.955,60
    +14,64 (+0,04%)
     
  • Dow Jones

    38.790,43
    +75,63 (+0,20%)
     
  • Nasdaq

    16.103,45
    +130,25 (+0,82%)
     
  • Nikkei 225

    40.003,60
    +263,20 (+0,66%)
     
  • Petrolio

    82,48
    -0,24 (-0,29%)
     
  • Bitcoin EUR

    58.732,78
    -4.059,44 (-6,46%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • Oro

    2.156,90
    -7,40 (-0,34%)
     
  • EUR/USD

    1,0840
    -0,0037 (-0,34%)
     
  • S&P 500

    5.149,42
    +32,33 (+0,63%)
     
  • HANG SENG

    16.529,48
    -207,62 (-1,24%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.989,05
    +6,29 (+0,13%)
     
  • EUR/GBP

    0,8552
    +0,0011 (+0,13%)
     
  • EUR/CHF

    0,9626
    -0,0024 (-0,25%)
     
  • EUR/CAD

    1,4716
    +0,0001 (+0,01%)
     

Censis, i giovani più poveri dei loro nonni

Credits: Getty
Credits: Getty

L’Italia non scommette più sul futuro. I giovani sono più poveri dei loro nonni. La generazione dei Millennials deve fare i conti con i “lavoretti”, quelli che non concorrono a far aumentare la ricchezza del Paese e che li intrappolano in una dimensione delle “professioni non qualificate”, nel “limbo del lavoro quasi regolare”. Il 50esimo Rapporto Annuale del Censis disegna un’Italia che non vive ma, piuttosto, sopravvive.

Dal 2007 ad oggi gli italiani hanno accumulato 114 miliardi di euro di liquidità aggiuntiva, risparmi che restano liquidi, non investiti, pronti per essere utilizzati. La ricchezza sta nel patrimonio immobiliare degli gli anziani, perché le famiglie con componenti che hanno meno di 35 anni, dichiarano un reddito più basso del 15,1 per cento rispetto alla media della popolazione e una ricchezza inferiore del 41,1 per cento. Il Paese, quindi, non si rimette in moto anche perché l’incidenza degli investimenti sul Pil è scesa al 16,6 per cento nel 2015, contro una media europea del 19,5 per cento.

Credits: Getty
Credits: Getty

Si tagliano tutte le spese. Risparmiare è la parola d’ordine, su tutto. Il 51,7 per cento degli italiani ha intenzione di tagliare ulteriormente le spese per la casa e l’alimentazione. “Gli effetti socialmente regressivi delle manovre di contenimento del governo si traducono in un crescente numero di italiani (11 milioni circa) che nel 2016 hanno dichiarato di aver dovuto rinunciare o rinviare alcune prestazioni sanitarie, specialmente quelle odontoiatriche”, si legge nel Rapporto.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Allo smartphone nuovo, però, non si rinuncia. Se è vero che gli italiani risparmiano su tutto, gli acquisti di smartphone tra il 2007 e il 2015 sono aumentati del 191,6 per cento.

Ti potrebbe interessare anche: