Chi è Luigi Busà, karateka oro a Tokyo: "Ho lottato contro l'obesità. Solo mio padre credeva in me"
È Luigi Busà la medaglia d’oro nel karate, specialità kumite 75 kg, alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Il 33enne siciliano sconfigge in finale lo storico rivale-amico: il 35enne azero Rafael Aghayev per 1-0. È il nono oro per l’Italia team ai Giochi, la trentasettesima medaglia in totale, un nuovo record assoluto.
Carabiniere, nato ad Avola (Siracusa) il 9 ottobre del 1987, Busà ha due sorelle, Lorella e Cristina, anche loro campionesse di karate specializzate nel kumite. L’azzurro - due volte campione del mondo in carriera - ha iniziato il suo percorso nel mondo delle arti marziali anche grazie all’incoraggiamento del padre.
”È cominciata come un gioco, all’inizio ero un ragazzo obeso, chi poteva pensare alle Olimpiadi? A 13 anni pesavo 94 chili, ed ero più basso di adesso. Solo mio padre vedeva in me qualcosa di speciale, lui è stato atleta, vedeva comunque che da piccolo vincevo campionati cadetti e qualcosa di serio potevo diventare. l problema è che a 16 anni combattevo nei pesi massimi, e mi fecero capire che a livello internazionale non sarebbe stata una buona scelta: colpi e impatti troppo duri. Dovevo dimagrire, scendere nei medi a 75 chili. Ho fatto la dieta, e da quella categoria non mi sono più mosso. Dal gioco sono passato al lavoro, nel centro sportivo dei Carabinieri: sono appuntato”, ha raccontato Busà a Repubblica alla vigilia della sua avventura a Tokyo 2020.
Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.