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Chi è Chip Bergh, il CEO Levi's che non lava i suoi jeans

Chip Bergh, CEO di Levi's

I Levi's? Non andrebbero mai lavati. A dirlo non è un hipster qualsiasi, ma Chip Bergh, il CEO  - Chief Executive Officer - della Levi Strauss, brand mondiale di abbigliamento che dal 1853 produce soprattutto jeans, anzi il jeans.
E se la storia che il jeans più è rovinato, vissuto, e più è bello adesso la dice addirittura l'Amministratore delegato dell'azienda, potrebbe convincere le milioni di mamme che ogni giorno lottano contro i propri figli per mettere i pantaloni in lavatrice.

Intervistato su Marshable, blog d'attualità statunitense, Chip Bergh ha dichiarato di  non aver lavato il suo jeans - Levi's ovviamente - per più di un anno. Una scelta di vita trendy? Anche, ma anche un gesto d'amore per l'ambiente, oltre che di risparmio economico: evitando la lavatrice, ha detto Bergh, il pantalone rimane in ottime condizioni, si usura meno facilmente (e quindi dura di più e se ne comprano di meno) e soprattutto rispetta l'ambiente.
Non è la prima idea ecosostenibile che proviene da Bergh: in America è famoso per le sue proposte alternative - applicate al capo d'abbigliamento - per il rispetto dell'ambiente. Anni fa propose di mettere in freeezer i  pantaloni piuttosto che metterli in lavatrice, un'azione che se ripetuta una volta al mese elimina i cattivi odori dal jeans. Ha anche lanciato un nuovo modello Levi's che ha bisogno di meno acqua in fase di produzione. E ora arriva la proposta di lavarli una volta l'anno, un'idea che sta già attirando un bel po'di seguaci, come il conduttore tv Anderson Cooper.

Nonostante la sua posizione, Chip Bergh è l'opposto di tutto ciò che ci si aspetta da una figura leader di un'azienda - ma anche di una società -  consumistica e iper produttiva.
In America, infatti, tutti sanno delle sue scelte e i suoi stili di vita slow: dal rifiuto del junk food, cibo spazzatura, propendendo verso uno slow food, biologico (lui stesso si è dichiarato vegano, sebbene per motivi di salute), all'adesione a Slow Money, società che investe i suoi soldi nelle piccole imprese alimentari, soprattutto biologiche, con il tentativo di indirizzare l'economia statunitense verso una direzione più sana ed umana. Non solo: non fuma, è maratoneta, ciclista e ogni anno dona migliaia di dollari al Dana Faber Cancer Institut di Boston.


Una filosofia di vita che porta anche all'interno dell'azienda, specie se si parla di produzione. Lo dimostra la sua nuova collezione d'abbigliemento, da lui stesso creata e presentata meno di un anno fa: si chiama Wellthread ed è all'antitesi di tutto ciò che rappresenta la società moderna, veloce, usa e getta e molte volte di pessima qualità. Welthread  è un tentativo di produrre una linea di abbigliamento che soddisfa i più alti standard di responsabilità ambientale e sociale. Tutti valori che applica quotidianamente anche in Levi Strauss, nella quale lavora dal 2011. Prima della sua assunzione, l'azienda era in perdita costante, così Bergh ha pensato di riorganizzarla favorendo l'assunzione di molti giovani e portando idee innovative e sostenibili, con ottimi risultati. Consapevole che un business responsabile e sostenibile può e deve esistere, dalla produzione fino al packaging, Chip Bergh spera che le sue idee diventino presto un approccio al cambiamento dell'intero sistema industriale.