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Cina, settore manifatturiero resta debole a marzo

PECHINO/SHANGHAI (Reuters) - Dalle indagini congiunturali sull'attività del settore manifatturiero in Cina relative a marzo emerge un quadro di persistente debolezza che induce a ritenere probabili nuovi interventi delle autorità di Pechino a supporto dell'economia.

Tre diversi sondaggi mostrano che le società cinesi hanno perso lavoro il mese scorso, mentre lottano contro una domanda debole e pressioni deflazionistiche, suggerendo che la crescita economica possa essere scivolata sotto il 7% nel primo trimestre 2015, potenzialmente il più debole degli ultimi sei anni.

"Ci aspettiamo che la crescita del primo trimestre cali al 6,8% e che il governo possa iniziare politiche di allentamento monetario nel secondo trimestre", dice Zhan Zhiwei, economista alla Deutsche Bank di Hong Kong.

Molti economisti prevedono ulteriori tagli dei tassi di interesse quest'anno e misure addizionali per aiutare i settori più deboli, come quello dell'edilizia.

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Se l'indice Pmi manifatturiero ufficiale è salito a 50,1 da 49,9 (49,7 attese), quello a cura di Hsbc/Markit (barometro dell'attività delle imprese di dimensioni più ridotte) si è portato sotto la soglia dei 50 punti, spartiacque tra crescita e contrazione, attestandosi a 49,6 (da 49,2 della lettura flash, 50,7 febbraio).

Più roseo, ma comunque non brillante, lo spaccato dei servizi: l'indice Pmi ufficiale si è attestato a 53,7 da 53,9 di febbraio, rivedendo i minimi da un anno già toccati a gennaio.