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Cina, yuan invariato, borsa Shanghai chiude in calo oltre 3%

In un mercato di Pechino un cliente tiene in mano due biglietti da 100 yuan. REUTERS/Jason Lee

HONG KONG (Reuters) - Dopo un iniziale calo, lo yuan è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al punto medio, fissato dalla banca centrale poco sopra il livello di ieri, in un contesto di mercato reso fragile dai timori di rallentamento dell'economia che ha visto la borsa archiviare la seduta con un nuovo pesante ribasso del 3,4%.

L'indice principale Shanghai Composite ha perso il 7% da quando la Cina ha svalutato lo yuan di quasi il 2% l'11 agosto scorso.

Sottili gli scambi oggi, in una seduta che ha visto l'indice inizialmente in calo marginale dopo la notizia che il governo ha investito in alcune società quotate; ma, secondo il copione degli ultimi giorni, la borsa ha preso una direzione più decisa nel finale, oggi accelerando al ribasso.

Ieri, nella seconda parte della seduta, il mercato aveva invertito rotta dopo che circa una trentina di società quotate cinesi, di cui molte a piccola capitalizzazione, hanno comunicato partecipazioni di investitori sponsorizzati dal governo in quello che è parso un tentativo per alleviare il panico sul mercato dopo il crollo del 6% del giorno precedente.

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"Anche se il governo vuole mettere un freno alla flessione del mercato, ci sono dubbi che sia in grado di farlo", ha detto Hou Yingmin, analista di AJ Securities, citando elementi a sfavore come l'economia anemica, le uscite di capitali e un quadro tecnico avverso.

Intanto il mercato scommette su un ulteriore indebolimento della valuta cinese: gli analisti di ANZ hanno rivisto al ribasso le proprie stime per lo yuan, a 6,55 per dollaro a fine anno e a 6,85 per dollaro alla fine del 2017.

"Le politiche divergenti di Cina e Usa e l'aumento dell'hedging e dei pagamenti del debito in valuta estera fanno sì che la bilancia penda verso una maggiore richiesta di dollari nel breve termine", spiegano gli analisti in una nota.

Oggi la Banca popolare cinese ha fissato il punto medio a 6,3915 per dollaro prima dell'apertura del mercato, leggermente sopra il precedente 6,3963.

Il mercato spot ha aperto a 6,3937 per dollaro e intorno alle 8,30 italiane ha scambiato a 6,3960 per dollaro, quasi invariato, dopo essere arrivato fino a 6,4007.

Il cambio spot permette transazioni fino al 2% sopra o sotto il punto medio fissato dalla banca centrale per quel giorno.