Annuncio pubblicitario
Italia markets closed
  • FTSE MIB

    34.750,35
    -9,34 (-0,03%)
     
  • Dow Jones

    39.807,37
    +47,29 (+0,12%)
     
  • Nasdaq

    16.379,46
    -20,06 (-0,12%)
     
  • Nikkei 225

    40.168,07
    -594,66 (-1,46%)
     
  • Petrolio

    83,11
    -0,06 (-0,07%)
     
  • Bitcoin EUR

    65.675,44
    +1.355,76 (+2,11%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • Oro

    2.254,80
    +16,40 (+0,73%)
     
  • EUR/USD

    1,0791
    -0,0039 (-0,36%)
     
  • S&P 500

    5.254,35
    +5,86 (+0,11%)
     
  • HANG SENG

    16.541,42
    +148,58 (+0,91%)
     
  • Euro Stoxx 50

    5.083,42
    +1,68 (+0,03%)
     
  • EUR/GBP

    0,8544
    -0,0023 (-0,27%)
     
  • EUR/CHF

    0,9725
    -0,0060 (-0,61%)
     
  • EUR/CAD

    1,4599
    -0,0088 (-0,60%)
     

Clamore per la guerra commerciale

Andate contro il clamore suscitato dalla guerra commerciale

By Peter Rosenstreich

I mercati sono sul filo del rasoio. L’imposizione di nuove sanzioni commerciali contro la Cina, annunciata dal presidente USA Trump, ha fatto aumentare nettamente la probabilità di una guerra commerciale. È improbabile che questa volta la Cina stia a guardare. Mentre si sta svolgendo il vertice dell’UE, che dovrebbe affrontare anche il tema dei dazi USA su acciaio e alluminio, tutti i mercati asiatici hanno perso terreno, solo i porti sicuri CHF e JPY hanno guadagnato sul forex. È pero complicato identificare la tendenza sul forex e i mercati cercano di individuare vincitori e vinti di un protezionismo più marcato. Paesi con una forte esposizione alle esportazioni verso gli USA, come il Messico, hanno visto un declino della valuta (MXN), invece altri paesi, che hanno una domanda interna solida e dipendono poco dalle esportazioni, come l’India, continuano a trovare supporto.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

A sorpresa, anche lo ZAR, di solito divisa ad alto beta, ha mostrato un miglioramento (aiutato in parte dagli scambi sull’oro). Si attende ancora un esito positivo con escalation ridotte e si punta sui negoziati, e, a nostro avviso, Trump sta utilizzando la questione per ritorni politici, piuttosto che per un vero riposizionamento commerciale. Ciò gli fornirà ottimo materiale per i discorsi elettorali della campagna del 2020, ma non guadagnerà granché scatenando un conflitto commerciale vero e proprio. Inoltre, il fatto che vari paesi stanno presentando reclami all’OMC indica che gli scambi commerciali sono ancora inquadrati in un ambito regolamentato. Nonostante l’intensificarsi del clamore, ci sembra un’opportunità per ricaricare i lunghi nelle valute dei mercati emergenti. ZAR, INR, PLN e MXN: tutte sono interessanti per ragioni diverse.

Crollo dei mercati asiatici con l’intensificarsi delle sanzioni commerciali USA contro la Cina

By Vincent Mivelaz

La relazione fra le due maggiori economie al mondo non lascia presagire nulla di buono. Il memo dell’amministrazione Trump, pubblicato giovedì, in cui si annunciano dazi del 25% sulle importazioni cinesi per un valore di USD 60 miliardi preoccupa gli investitori.

Si vedono già i primi segnali: l’Hang Seng di Hong Kong è in calo del -2,95%, appesantito dal comparto IT (-6%), mentre l’indice cinese CSI300 ha ceduto il -2,87%. In Giappone, il Nikkei 225 è sceso del -4,51%, tirando giù anche il Topix (-3,62%).

Le misure di rappresaglia cinesi non si sono fatte attendere. Il ministro del commercio cinese ha reso nota la sua intenzione di imporre dazi sulle importazioni USA di carne suina, frutta, noci, vino e altri prodotti legati alle costruzioni. La Cina intende poi avviare una procedura d’infrazione presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio relativa ai dazi su acciaio e alluminio. Probabilmente l’esito non porterà a nulla, qui si tratta di mostrare i denti, mettendo da parte le questioni economiche. Con il tempo la situazione si tranquillizzerà.

Nonostante le attuali tensioni politiche fra i due paesi, nel breve termine prevediamo un rafforzamento dell’USD/CNY, che ora tratta a 6,32 e che dovrebbe portarsi verso la fascia a 6,33.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online