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Clima, primo faccia a faccia Ue-Cina in vista di Cop26

Bandiere dell'Unione europea e della Cina all'EU-China High-level Economic Dialogue

di Kate Abnett

LUSSEMBURGO (Reuters) - Frans Timmermans, Commissario europeo per il clima, incontrerà per la prima volta l'inviato speciale di Pechino per il clima, Xie Zhenhua, in vista del summit Cop26, mentre crescono le pressioni perchè si giunga a decisioni più ambiziose contro il riscaldamento globale.

Un impegno della Cina per accelerare la riduzione delle emissioni di gas nocivi in questo decennio è considerato un passaggio cruciale per un dare concretezza all'Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi ed evitare danni peggiori al cambiamento climatico.

Alla luce della probabile assenza del presidente cinese Xi Jinping, alcuni esperti temono che il primo produttore di Co2 al mondo non annuncerà un nuovo impegno durante l'evento organizzato in Scozia dalle Nazioni Unite.

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Tuttavia, anche se Xi non ha lasciato la Cina da prima della pandemia, ha annunciato tre importanti misure in ambito climatico in contesti di respiro internazionale, compreso l'impegno a non finanziare centrali a carbone all'estero annunciato all'assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre.

In occasione del meeting previsto domani a Londra, Xie e Timmermans discuteranno "gli ultimi sviluppi e osserveranno le posizioni di tutti in questi ultimi giorni prima dell'inizio ufficiale di Cop26", ha detto un funzionario Ue.

I 27 stati membri dell'Unione europea sono tra i 143 Paesi impegnati a migliorare gli obiettivi sul clima quest'anno sui quasi 200 che hanno firmato l'Accordo di Parigi. L'Unione europea si è formalmente impegnata a ridurre le emissioni nette di Co2 almeno del 55% dai livelli del 1990 entro il 2030, per poi raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.

La Cina figura tra i maggiori produttori di Co2 che non ha ancora dato nuovi target sul clima dopo quello di diventare carbon neutral entro il 2060 e di non aumentare le emissioni prima del 2030.

"Ci auguriamo che la Cina farà un annuncio ambizioso annuncio sul tetto massimo di emissioni e anche sugli investimenti in energie rinnovabili per sostituire, in particolare, il carbone", ha detto Timmermans a Reuters ad ottobre.

"C'è un'enorme differenza, quando dicono 'prima del 2030', se si tratta del 2025 o del 2029", ha affermato Timmermans, aggiungendo che una riduzione più rapida delle emissioni in Cina avrebbe un "enorme impatto positivo" sui target dell'Accordo di Parigi.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in Redazione a Milano Claudia Cristoferi, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)