Coldiretti: in calo di 10mila ettari semine di riso italiano
Roma, 5 mag. (askanews) - L'aumento record dei costi di produzione taglia le semine di riso made in Italy, con un calo stimato di diecimila ettari. Lo denuncia la Coldiretti, sottolineando che i terreni coltivati a riso in Italia quest'anno passeranno da 227mila ettari a 217mila, con un impatto drammatico su un settore strategico per l'economia e l'approvvigionamento alimentare del Paese, dove si raccolgono 1,5 milioni di tonnellate di risone all'anno, oltre il 50% dell'intera produzione Ue, con una gamma varietale unica e fra le migliori a livello internazionale.
Uno scenario ancora più preoccupante, sottolinea la Coldiretti, se si considera che a causa del conflitto i consumi alimentari mondiali potrebbero nel tempo spostarsi in diversi paesi dal grano proprio al riso, secondo il dipartimento dell'agricoltura statunitense (Usda) che evidenzia come i mercati cerealicoli globali sono stati colpiti dall'invasione russa dell'Ucraina e dalla la quasi completa cessazione delle esportazioni di grano da quel Paese.
A pesare è l'esplosione dei costi energetici con aumenti record che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio, secondo l'analisi Coldiretti. Ma a preoccupare è anche la siccità, con la mancata disponibilità di acqua che ha pesato nelle fasi inziali di sommersione con il 90% del riso italiano che si coltiva nel triangolo d'ora tra Pavia, Vercelli e Novara ma la coltivazione è presente in misura significativa anche in Veneto, Emilia Romagna e Sardegna.
"Per cercare di contrastare l'aumento dei costi di produzione bisogna lavorare fin da subito sugli accordi di filiera che sono uno strumento indispensabile per la valorizzazione delle produzioni nazionali e per un'equa distribuzione del valore lungo la catena di produzione", sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.