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Il colore del piatto? Influenza la quantità di cibo

I colori di stoviglia e pietanza non sono ininfluenti per mangiare meno: lo spiega un effetto ottico

Piatto

Il colore del piatto influenza la quantità di cibo che mangerete? Secondo Brian Wansink, studioso del Food e Brand Label di Cornell University, e Koert van Ittersum, docente di comportamento del consumo e strategic brand management a Georgia Tech's College, sì, in virtù del contrasto di colore tra cibo e piatto, sulla falsariga dell'illusione di Delboeuf, dal nome dello scienziato belga, Joseph Leopold, che la scoprì nel 1865.

Un'illusione che, di fatto, induce a mettere nel piatto più cibo di quanto si vorrebbe. Secondo l'illusione,  se due cerchi di identiche dimensioni vengono posti l’uno vicino all’altro, e uno dei due cerchi viene posto all’interno di un anello esso apparirà più grande del cerchio non circondato se l’anello è vicino pur avendo la stessa dimensione. Se invece l'anello è distante, apparirà più piccolo. Ma cosa c'entra con le porzioni dei cibi e il colore del piatto? Continuando con le ricerche già effettuate nel 2006, Wansink e van Ittersum hanno recentemente condotto un esperimento per studiare altri possibili effetti dell'illusione in relazione al comportamento alimentare, esaminando il contrasto cromatico tra piatto e cibo, e tra stoviglie e tovaglia

A un evento a NY a sessanta partecipanti, divisi in due gruppi, sono stati distribuiti piatti rossi e bianchi, in maniera casuale; i partecipanti sono stati poi indirizzati ai buffet, che servivano pasta col pomodoro o pasta con burro e parmigiano, quindi con un condimento neutro, bianco. I piatti venivano poi pesati da bilance nascoste. La modalità di servizio, però, era self-service.


Cosa hanno scoperto i ricercatori? Coloro che hanno messo della pasta al pomodoro nel piatto rosso, o delle tagliatelle al burro e parmigiano in un piatto bianco, hanno messo nel piatto in media 32 grammi di pasta in più rispetto a coloro che hanno messo le stesse pietanze in piatti dal colore contrastante (es: tagliatelle burro e parmigiano in un piatto rosso).

32 grammi: non poco, e pensate l'effetto moltiplicato per ogni singolo giorno, in un Paese come l'Italia dove si mangia pasta tutti i giorni, e spesso con il sugo. Secondo Wansink e van Ittersum la riduzione del contrasto  di colore tra la stoviglia e il suo sfondo, per esempio la tovaglia, aiuta a ridurre l'over-serving del 10%. Anche in questo caso poi è stato confermato che più grande è il piatto, più piccola sembra la porzione.

All'apparenza un presupposto lapalissiano, eppure chissà come cambierebbe l'attitudine di molti se sapessero cosa genera questo effetto. Perchè? Cambierebbe, in parte, la loro consapevolezza, come dimostrava l'esperimento condotto in precedenza dagli stessi studiosi, tesi a dimostrare, secondo il principio dell'illusione di Delboeuf, che a piatti più grandi seguono porzione di cibo più grandi, ma non nella percezione di chi le consuma. In uno studio condotto in un campo fitness, i partecipanti che hanno usato ciotole grandi, hanno consumato il 16 % in più di cereali di quelli che hanno usato, e rimpito, le ciotole piccole.

Tuttavia, la percezione del loro consumo era del 7% in meno rispetto alle stime del gruppo che aveva usato le ciotole di formato inferiore. Scendiamo poi sul piano empirico: quanta verdura in più mangerebbero le persone e i bambini usando stoviglie verdi? Perché, se il nostro obiettivo è quello di mangiare meno, non scegliere piatti che hanno un alto contrasto con quello che andremo a servire? Se invece, più in generale, volete mangiare meno, usate piatti più piccoli: vi abbiamo già spiegato perché.