Yahoo Finanza Come casalinghe e casalinghi possono ottenere la pensione
Per tutti quelli che dicono che gestire casa e figli è un vero e proprio lavoro, con orari per altro stressanti e continua reperibilità: sappiate che esiste un modo per ottenere comunque la pensione.
Nel vasto panorama di uno Stato grande e popolato come l’Italia, esistono persone che non hanno mai lavorato né hanno mai versato un euro di contributi previdenziali. All’età pensionabile infatti queste persone non avrebbero nulla se non con un piano pensionistico integrativo, oppure con il fondo pensione delle casalinghe.
Chi è iscritto al fondo casalinghe può ottenere la pensione anche a 57 anni di età, e volendo con soli 5 anni (60 mesi) di contributi. La domanda è presto detta: dove sta la fregatura? Ebbene, la pensione liquidata dal fondo casalinghe dipende esclusivamente dai contributi versati, in quanto è calcolata col sistema contributivo.
Cosa bisogna fare per ottenerla? Occorre avere più di 16 anni e meno di 65 anni e bisogna dimostrare di svolgere l’attività di… casa, senza avere alcuna pensione diretta, senza avere rapporti di lavoro di alcun tipo (oppure averne uno con il quale non si raggiunge la paga settimanale di 205 euro). Con questi requisiti si può procedere all’iscrizione al fondo.
I versamenti al fondo non hanno un minimo; tuttavia perché risulti accreditato almeno un mese di contributi, è necessario versare all’INPS almeno 25,82 euro; per arrivare all’anno ne servono 310. Se si ha possibilità di versare di più annualmente o mensilmente, allora la misura dell’assegno pensionistico aumenterà di conseguenza.
L’età minima per ottenere la pensione è a 57 anni, ma solo se l’assegno supera i 543,60 euro mensili. In caso di rendita mensile più bassa, bisogna aspettare i 65 anni di età.
Ora, la parte più interessante: come si calcola la pensione del fondo casalinghe? Semplice solo a dirsi. Bisogna rivalutare i contributi accantonati ogni anno in base alla media mobile quinquennale della crescita della ricchezza nazionale (il cosiddetto incremento del Pil nominale); sommare i contributi rivalutati per ottenere il montante; moltiplicare il montante contributivo per il coefficiente di trasformazione, generando una cifra in percentuale che varia in base all’età. I coefficienti di trasformazione vanno dal 4,90% per chi si pensiona a 57 anni al 6,36% per chi si pensiona a 65 anni.
Dunque chi non ha mai lavorato o chi non è mai riuscito a farlo guadagnando abbastanza denaro per aprire una posizione INPS può comunque contare su questo strumento.
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