Come distinguere le RC Auto false
Nonostante l’introduzione del contrassegno elettronico, le truffe ai danni dei cittadini attraverso polizze RC auto fasulle sono all’ordine del giorno. Grazie a una lunga serie di trucchetti psicologici e non, molti sono cascati nel tranello delle polizze a prezzi stracciati, rischiando non solo il portafoglio, ma pure il ritiro della patente, il sequestro dell’auto e beffarde multe fino a 3400 euro.
Sotto accusa sono soprattutto le RC Auto a breve durata, che solleticano la voglia di risparmio. L’Ivass, cioè l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, ha scoperto decine di portali irregolari dal 2013 a oggi, e ha notato che il modus operandi dei truffatori è più o meno sempre lo stesso, con preoccupante aumento del perfezionismo.
Le truffe riguardano solitamente polizze temporanee, che coprono brevi periodi, da pochi giorni a pochi mesi, solitamente basate sui tempi percorsi e sui chilometri tracciati. I prezzi sembrano davvero convenienti, ma questo deve essere il primo campanello d’allarme.
Il guaio è che invece si accetta l’offerta, finendo truffati, si rischia molto. Il guidatore, magari anche inconsapevolmente truffato, che circola senza assicurazione, rischia una sanzione notevole e pure il sequestro del veicolo. Viene perso davvero tutto, dal finto premio versato ai truffatori fino alle spese per riottenere la vettura e riassicurarla. E in caso di incidente nel quale si ha la colpa, il salasso diventa infinito.
COME RICONOSCERE LA RC AUTO FASULLA
Prima di tutto, prima di cercare online una nuova compagnia assicurativa è necessario conoscere e riconoscere cosa si stava effettivamente pagando in precedenza. Una volta riportato su un foglio o sul computer i costi sostenuti, si può effettuare la ricerca online, facendo attenzione alle differenze di prezzo eccessive. Se a parità di durata la polizza trovata online è enormemente più bassa, bisogna controllare se la compagnia esiste veramente; le compagnie autorizzate sono tutte riconosciute dall’Ivass, per cui si può sottoporre a loro, attraverso il sito, un controllo.
I dati da controllare, se si trova una compagnia online non del tutto convincente, sono:
l’indirizzo della sede;
il recapito telefonico e il numero di fax, oltre all’indirizzo di posta elettronica;
il numero e la data d’iscrizione al registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi con sede o residenza in Italia. Il RUI è fondamentale per paragonare i dati e eventualmente scoprire se sono stati falsificati;
l’indicazione della presenza del controllo Ivass; l’Istituto stabilisce inoltre una lista nera, sempre aggiornata.
A causa dell’arrivo del tagliando elettronico, i truffatori hanno mangiato la foglia e hanno cominciato a mettere online siti nei quali si ritrovano tutti i punti testé citati, con dati d’iscrizione ‘copiati’ da una compagnia effettivamente esistente. A quel punto, si torna al punto di partenza: contattando l’Ivass spiegando che la differenza di prezzo è sospetta, si può non solo evitare la truffa, ma si possono ‘difendere’ le compagnie vere.
La regola generale è quella di prestare attenzione ai prezzi, senza però prendere decisioni affrettate, e di restare comunque in contatto con una compagnia assicurativa con rappresentanti ‘in carne e ossa’, ai quali eventualmente si può anche – in una situazione di trattativa – far presente di eventuali offerte troppo belle per essere vere.
LEGGI ANCHE: