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Come e dove fare un colloquio di lavoro con Zuckerberg

 

Le stranezze dei milionari e dei creativi vengono rubricate alla voce “eccentricità”, un addolcimento semantico che addomestica comportamenti fuori dalla norma, giustificabili o ingiustificabili che siano. L’anticonformismo di Mark Zuckerberg, il trentenne fondatore e CEO di Facebook, fa parte dell’immaginario collettivo tanto da divenire uno dei punti forti del biopic hollywoodiano che lo riguarda, The Social Network di David Fincher, e di una vasta mole di pubblicazioni.

Anche il colloquio di lavoro con Mark Zuckerberg è un’esperienza sui generis. Qualche anno fa, Nick Bilton del New York Times, ha raccolto le testimonianze di due persone che Zuckerberg ha vagliato attraverso colloqui di lavoro assolutamente  “alternativi”.

Una persona ha raccontato di avere aperto la mail, una mattina, e di avervi trovato un messaggio di Zuckerberg che lo invitava per un colloquio. Quando questi si è presentato nell’ufficio di Zuckerberg, il fondatore di Facebook lo ha portato a camminare in un sentiero del bosco che si trova nei pressi della sede di Palo Alto e gli ha detto che se avesse accettato la sua proposta avrebbe trovato il contratto già pronto nel suo ufficio: “Un’esperienza surreale, mi sono sentito veramente come se fossi a un appuntamento”.

L’esperienza “surreale” non è stata un caso isolato. Un altro candidato è stato condotto sulle alture californiane e quando lui e Zuckerberg hanno raggiunto il punto in cui si poteva godere del panorama sulla Silicon Valley, il CEO di Facebook ha indicato le sedi di Apple, di Hewlett-Packard e di altre grandi aziende di tecnologia dicendogli che la sua “creatura” sarebbe diventata l’impresa più grande di tutte e che se lui avesse voluto farne parte non aveva che da accettare la sua proposta.

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Pare che le camminate nella Silicon Valley siano un’abitudine fra i guru dell’hi tech, tanto che sembra che anche Steve Jobs e Sergey Brin si siano confrontati sui massimi sistemi (informatici) durante salubri sessioni di walking sui sentieri californiani.

Ma che cosa cerca Zuckerberg in un potenziale dipendente? Al Mobile World Congress che si sta svolgendo a Barcellona, un intervistatore gli ha posto la domanda e l’ideatore di Facebook gli ha dato, una volta ancora, una risposta fuori dagli schemi: “Posso assumere qualcuno a lavorare per me solamente se io potrei lavorare per questa persona”. Reciprocità e condivisione, ci ha costruito un business da 200 milioni, è naturale che sia un criterio guida anche nella selezione di chi questo business deve contribuire a sostenerlo.