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Come fermare il coronavirus in un mese e mezzo: il nuovo studio

Come fermare il coronavirus in un mese e mezzo: il nuovo studio (Photo by Antonio Masiello/Getty Images)
Come fermare il coronavirus in un mese e mezzo: il nuovo studio (Photo by Antonio Masiello/Getty Images)

Il coronavirus può essere fermato in un mese e mezzo in un solo modo, a giudicare dai risultati di una ricerca delle Università di Harvard e del Colorado di Boulder, pubblicata sulla rivista Science Advances. Quello che ci vuole è un programma radicale di test rapidi fatti a tappeto, con cui si potrebbero scovare soprattutto le persone asintomatiche nel giro di 6 settimane.

Secondo i ricercatori, i test rapidi di massa, anche se meno affidabili rispetto al tampone naso-faringeo tradizionale, hanno il vantaggio di poter aiutare le autorità sanitarie a decidere interventi più mirati invece di lunghi lockdown, dannosi per l'economia.

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I test rapidi sono economici e danno risultati in pochi minuti, a differenza del tampone. Se metà della popolazione degli Usa fosse testata settimanalmente, isolando dagli altri chi risulta positivo, l'impatto sarebbe enorme, calcola lo studio.

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Daniel Larremore, coordinatore dello studio, ha commentato così: “A livello di sanità pubblica, è meglio avere test meno sensibili con risultati in giornata, rispetto a test più affidabili che però danno il risultato il giorno dopo”.

“Anzichè dire alle persone di stare a casa per essere sicuri che una persona positiva non diffonda il virus, potremmo far stare a casa solo quelli effettivamente contagiati, lasciando tutti gli altri liberi di uscire", continua.

In base allo studio, basato su modelli matematici, facendo test rapidi ai 3/4 della popolazione di una città ogni tre giorni, si ridurrebbe il numero degli infetti dell'88%, una cifra "sufficiente a porre fine all'epidemia nel giro di sei settimane". Inoltre, come rileva Michael Mina, co-autore dello studio, "i test rapidi sono prove di contagiosità, molto cioè efficaci nel rilevare il coronavirus quando le persone sono contagiose".

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