Annuncio pubblicitario
Italia markets close in 8 hours 8 minutes
  • FTSE MIB

    33.910,75
    -30,21 (-0,09%)
     
  • Dow Jones

    38.790,43
    +75,63 (+0,20%)
     
  • Nasdaq

    16.103,45
    +130,25 (+0,82%)
     
  • Nikkei 225

    40.003,60
    +263,20 (+0,66%)
     
  • Petrolio

    82,50
    -0,22 (-0,27%)
     
  • Bitcoin EUR

    58.943,85
    -3.645,64 (-5,82%)
     
  • CMC Crypto 200

    885,54
    0,00 (0,00%)
     
  • Oro

    2.156,40
    -7,90 (-0,37%)
     
  • EUR/USD

    1,0851
    -0,0026 (-0,24%)
     
  • S&P 500

    5.149,42
    +32,33 (+0,63%)
     
  • HANG SENG

    16.546,48
    -190,62 (-1,14%)
     
  • Euro Stoxx 50

    4.978,84
    -3,92 (-0,08%)
     
  • EUR/GBP

    0,8548
    +0,0006 (+0,07%)
     
  • EUR/CHF

    0,9646
    -0,0004 (-0,04%)
     
  • EUR/CAD

    1,4721
    +0,0007 (+0,04%)
     

Come investire nella transizione energetica: gas naturale e rinnovabili

Transizione energetica è solo una delle ultime espressioni che hanno fatto il loro ingresso nel linguaggio finanziario ed economico più in generale. Si parla sempre più di transizione verso una energia che sia davvero pulita, cioè rispettosa dell’ambiente, capace di non pesare ulteriormente sul cambiamento climatico in atto nonostante i negazionisti… Ma sotto il profilo finanziario, per l’investitore alla ricerca di nuovi settori attraverso cui fare profitto cosa significa per questi transizione energetica e perché dovrebbe prenderla seriamente in considerazione?

Ricordare quanto Larry Fink di BlackRock scrisse nella sua lettera ad inizio gennaio di quest’anno, è solo un buon inizio per comprendere il perché un investitore dovrebbe seriamente prendere in considerazione questa espressione – transizione energetica – nel pianificare i suoi futuri investimenti.

Anche la lettura del piano industriale al 2050 di ENI, che punta a trasformare la multinazionale in una Eco-energy Company, è un altro utile approfondimento per capire come orientare gli investimenti in questo tempo di emergenza climatica. Per non parlare, ancora, del Piano industriale di Enel spa.

La finanza segue, anticipa, impone i cambiamenti e l’investitore deve conoscere per adeguarsi, onde evitare di finire per fare dei bad investment.

Cos’è la transizione energetica

La transizione energetica è un passaggio a forme di approvvigionamento dell’energia più sostenibile sotto il profilo ambientale, ma anche economico. La transizione prevede l’uso di tecnologie capaci di generare elettricità da fonti rinnovabili come il sole e il vento, o il tradizionale idroelettrico.

ANNUNCIO PUBBLICITARIO

Ma è anche una transizione verso uno stile di vita personale e collettivo volto al risparmio energetico, che passa attraverso l’adozione di nuove tecnologie come le lampadine LED e apparati elettronici in grado di consumare meno energia pur svolgendo le medesime attività di prima.

Transizione energetica è anche automotive che abbandona lo sviluppo dei motori a scoppio per puntare ai motori ibridi, elettrici o a idrogeno.

Per l’investitore significa disallocare investimenti da quei settori che nei prossimi 10 – 30 anni verranno quasi completamente abbandonati, per allocare i fondi lì dove si investirà maggiormente nel lasso di tempo indicato e che quindi, si suppone, offrirà i maggiori ricavi in termini di guadagno.

Gas naturale e transizione energetica

Dove “guarda” la transizione energetica? Credere in un mondo dove il sole e il vento potranno soddisfare tutte le nostre esigenze, al momento è quasi utopia. Certo è vero che entro il 2050 la metà della corrente elettrica sarà prodotta da eolico e fotovoltaico secondo il New Energy Outlook 2019 di Bloomberg, ma come ha fatto notare il World Energy Outlook 2019 dell’IEA le rinnovabili non bastano a produrre tutta l’energia di cui abbiamo bisogno.

Ecco quindi entrare in gioco le tecnologie volte a garantire il risparmio energetico, e il gas naturale come materia prima in grado di sostituire progressivamente il più impattante petrolio e il carbone.

Il gas naturale, infatti, produce il 25-30% in meno di anidride carbonica rispetto ai prodotti petroliferi e il 40-50% in meno rispetto al carbone (Fonte: Snam spa).

Investire nel gas naturale

Il gas naturale sarà sempre più il presente dell’energia in generale. Un esempio chiaro lo offre il Piano di lungo termine di ENI, il quale prevede che nel 2030 la produzione di gas naturale salirà al 60% e l’estrazione di petrolio scenderà al 40%, mentre nel 2050 la multinazionale ha l’ambizione di portare all’85% la componente gas nella produzione upstream, riducendo quindi al 15% il petrolio.

Tra l’altro ENI sta dotando i suoi gasdotti di impianti fotovoltaici.

Chi investe in petrolio è avvertito.

Gas e innovazione tecnologica

Quando si parla poi di gas, va tenuto conto anche l’aspetto dell’innovazione tecnologica. Come fa notare Snam, “la rete del gas naturale può svolgere un ruolo essenziale per gestire i volumi sempre crescenti di energia ottenuta da fonti rinnovabili” perché eolico e fotovoltaico in certe condizioni creano energia in eccedenza e la si può convertire in idrogeno usando un processo di elettrolisi. Il processo si completa con l’arricchimento di CO2 da cui si ottiene il syngas (synthetic gas), un gas sintetico successivamente immesso in rete.

Il processo consentirebbe di ridurre i costi d’investimento per la costruzione di “nuove infrastrutture per la trasmissione, la distribuzione e lo stoccaggio di energia elettrica”, spiega Snam.

Il syngas è utilizzabile senza problemi nella rete cittadina perché in Italia, “per più di 70 anni, si è distribuito nelle città senza problemi particolari il cosiddetto ‘gas di città’, costituito da miscele con una percentuale di idrogeno del 50%”.

Snam spa (SRG) ha investito nell’idrogeno costituendo una nuova business unit dedicata.

Società presenti in Borsa

Qui un breve elenchiamo delle società del gas naturale listate nella Borsa Italiana, degli ETC/ETN e indici.

  • Gas Plus spa

  • Wisdomtree Natural Gas (ETC/ETN)

  • FTSE Italia Petrolio e Gas Naturale (Indice)

  • Snam spa

  • Acea spa

  • Enel

Le energie rinnovabili: tecnologie note ed emergenti

Il fotovoltaico e l’eolico sono tecnologie per la produzione di energia elettrica note da alcuni decenni. Le prime pale eoliche sono in funzione dalla fine degli anni ‘70 del 1900, ma da allora hanno subito numerose migliorie tanto che alcune soluzioni sperimentali integrano celle fotovoltaiche sulle pale per produrre energia (seppur minima) anche in assenza di vento.

Il fotovoltaico è indubbiamente la tecnologia che offre le innovazioni maggiori grazie alle varie soluzioni a concentrazione come l’innovativo progetto Heliogen, capace di produrre calore ad altissima temperatura proprio come farebbe un impianto di generazione di energia alimentato con combustibile fossile (olio combustibile).

La nuova tecnologia sperimentale è applicabile come generatore per le industrie in sostituzione degli attuali sistemi di generazione, oppure è utilizzabile in una configurazione speciale per produrre idrogeno green. Sono molte le industrie che potranno beneficiare di questa innovazione tecnologica quando avrà raggiunto la maturità.

Molti investitori, tra l’altro, scalpitano per poter investire in questa società perché ha davvero un potenziale dirompente sul futuro dell’industria più energivora.

Soluzioni 24 ore su 24, sempre

Tuttavia siamo tutti consapevoli che eolico e fotovoltaico sono rispettivamente limitati dall’assenza di vento e dalla mancanza di luce adeguata. Ecco che allora servono soluzioni capaci di generare energia elettrica H24 e a basso o impatto nullo.

A Palermo l’Università conduce una ricerca sull’acqua di mare, si chiama elettrodialisi inversa e permetterebbe di produrre energia ottenuta dai gradienti salini. L’Università di Palermo ha trovato in particolare la soluzione per elevare questa tecnologia ad impianto di produzione su più ampia scala, anche se ancora pilota. Con tale soluzione l’energia elettrica verrebbe prodotta attraverso speciali salamoie con impatto ambientale zero e paesaggistico quasi nullo.

Investire nelle rinnovabili conviene?

Come è facile intuire, investire nelle rinnovabili è fondamentale. Sul lungo periodo potrebbe risultare un errore strategico assai grave non tenere in considerazione nel proprio portafoglio finanziario asset riferiti a settori energetici green, o ad aziende nate o convertitesi per proseguire il business secondo le attuali esigenze del cambiamento climatico.

Abbiamo persone nel mondo a cui il petrolio piace molto, ma non è il futuro e a dirlo nei fatti ci sono le banche, alcune delle quali nei prossimi anni non erogheranno più finanziamenti rivolti alle industrie che basano la loro “innovazione” su tecnologie a combustibile fossile. Una di tali banche è la Banca europea degli investimenti (BEI).

Il futuro prossimo

La storia è una continua evoluzione e rinnovamento, in questo momento siamo agli inizi di una nuova importante fase di evoluzione che si chiama transizione energetica.

L’investitore dovrà tenerne conto, sapendo sin da ora però che poco oltre l’orizzonte vi è il sogno del reattore a fusione nucleare.

This article was originally posted on FX Empire

More From FXEMPIRE: