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Come Microsoft sta gestendo una crisi immobiliare senza precedenti

Il sindaco di Seattle, Jenny Durkan (foto: AP)
Il sindaco di Seattle, Jenny Durkan (foto: AP)

Gli Stati Uniti sono da sempre considerati come il Paese che regala opportunità introvabili altrove. Ma è anche uno dei più spietati in assoluto quando si tratta di eliminare una ridondanza. Per questo motivo, spesso le città statunitensi ospitano senzatetto temporanei, magari dei licenziati di punto in bianco che si ritrovano improvvisamente senza casa e senza soldi.

A volte a provocare un aumento dei senzatetto sono, indirettamente, le grandi multinazionali. A Seattle e a San Francisco, recentemente, gli affitti delle case sono schizzati alle stelle per via dell’insediamento, in periferia, di grandi gruppi come Microsoft e Amazon.

Aziende che portano lavoro e valore, s’intende. Ma non a tutti, finendo per ‘drogare’ il mercato delle case e tagliando fuori famiglie in cerca di una sistemazione non troppo costosa. Dopo lunghe trattative, il colosso dell’informatica Microsoft ha deciso di rispondere alla crisi immobiliare di Seattle promuovendo un piano totalmente finanziato al suo interno, mettendo in campo addirittura 500 milioni di dollari!

Senzatetto a Seattle (foto: AP)
Senzatetto a Seattle (foto: AP)

Come funzionerà il piano, che ha avuto il via libera dal sindaco di Seattle Jenny Durkan? Microsoft non interverrà sul mercato immobiliare preesistente, che è totalmente privato, evitando di acquistare e abbassare le valutazioni di case già fatte. Svilupperà invece un nuovo quartiere con case a prezzo basso, per venire incontro a una fascia di popolazione danneggiata dal suo arrivo.

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Secondo i dati raccolti dai dipendenti di Bill Gates, tra il 2011 e il 2018 le case nella regione del Puget Sound (sotto Seattle) il valore delle case è salito del 96%, mentre lo stipendio mensile degli abitanti locali è aumentato mediamente solo del 34%. Disparità evidente.

Il Presidente di Microsoft Brad Smith parla a Seattle nella conferenza di presentazione del piano case della compagnia (foto: AP)
Il Presidente di Microsoft Brad Smith parla a Seattle nella conferenza di presentazione del piano case della compagnia (foto: AP)

Dei 500 milioni di dollari messi a budget da Microsoft, la metà andrà direttamente nella costruzione o nello sviluppo di quartieri a basso costo; altri 225 milioni si trasformeranno in sussidi per le famiglie di classe medio-bassa (ad esempio nuclei familiari con stipendi di medio livello ma molti figli a carico); i restanti 25 milioni saranno donati alla città per gestire il fenomeno dei senzatetto, con le spese che andranno probabilmente all’interno di un programma di mense libere e di spazi di rifugio al coperto.

Altri milionari si stanno muovendo per aiutare o per fermare gli aiuti, a seconda della situazione. Il fondatore di Salesforce Marc Benioff ha sostenuto una tassa per le grandi compagnie, da pagare in quel di San Francisco, riuscendo a farla diventare realtà. Amazon, viceversa, ha fatto affondare una tassa similare a Seattle, minacciando di non completare la costruzione dei suoi nuovi uffici. Diversi modi di affrontare una realtà che è comune a molte nazioni strette nella morsa tra la crisi e la crescita.

Nel caso di Microsoft, è certamente un comportamento virtuoso – in linea coi predicamenti del miliardario Bill Gates, il quale (parole sue) aveva dichiarato la sua disponibilità a pagare (negli Stati Uniti) una percentuale di tasse molto più elevata rispetto a quella attuale.

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