Vuoi comprare casa? Oggi costa meno di dieci anni fa
"Ma cos'è questa crisi?", cantava negli anni Trenta Rodolfo De Angelis, trovando - ironicamente - soluzioni per superare la crisi e vivere al meglio.
Che sulla crisi economica non ci sia niente da ridere, è ovvio. Ma che la crisi possa aver portato degli effetti benefici non è una battuta da varietà, anzi, è un dato di fatto calcolato da Tecnocasa e riguarda i prezzi per acquistare un immobile.
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Acquistare una casa è una delle spese che grava di più sulle spalle degli italiani. Costi elevati - soprattutto nelle grandi città - inversamente proporzionali al numero di metri quadri in cui si decide di abitare è la formula matematica costante, conosciuta da chi è alla ricerca di un immobile. Eppure, negli ultimi anni, i prezzi si sono notevolmente abbassati, diventando più abbordabili. A dichiararlo, un'analisi del centro studi di Tecnocasa: per l'acquisto di una casa, oggi, sono necessarie sei annualità di stipendio, tante, ma comunque di meno rispetto al 2012, quando ne occorrevano quasi 6 e mezzo.
E il numero è ancora di più in calo se si fa un confronto rispetto ai prezzi di dieci anni fa. L'analisi è stata condotta basandosi sui seguenti fattori: il primo, sui dati relativi al prezzo al metro quadro di un immobile usato, il secondo invece sulle retribuzioni contrattuali annue di cassa per dipendenti a tempo pieno (ricavate dalla banca dati Istat). In base a questi elementi, si è così calcolato che in generale - a livello nazionale - occorrono 6 annualità per comprare casa. Ovviamente la situazione varia da città a città: Roma si conferma ancora una volta la città con i prezzi più elevati, anche se per la prima volta dal 2003, il valore scende sotto le dieci annualità (da 10,4 a 9,8). Seconda è Milano, con 8,1 annualità e Napoli e Firenze con 7,3. Dove costano meno le case, attualmente, è Palermo, con solo 3,7 annualità di stipendio.
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Se poi si prende il range temporale 2003-2013, si nota come queste variazioni siano ancora più marcate: si è scesi infatti da 7,2 del 2003 a 6 del 2013, con una diminuzione di 1,2 annualità. Milano e Roma, però, in questo lasso di tempo hanno dimostrato un andamento contrastante: se in dieci anni Milano ha perso ben 2,6 annualità (passando da 10,7 a 8,1) a roma al contrario ne servono 0,7 in più rispetto alle 9,1 del 2003.