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Concentrazione mercato commodity rappresenta minaccia per economia - Fsb (G20)

Deposito di gas naturale Astora a Rehden

LONDRA (Reuters) - La pandemia e la guerra in Ucraina hanno evidenziato debolezze nei mercati delle materie prime, dove una concentrazione "significativa" di imprese, banche, borse e clearing house minaccia di riversare le perdite sull'intera economia.

E' quanto si legge in un rapporto del Financial Stability Board (Fsb) del G20.

Lo studio approfondito sui mercati delle materie prime arriva dopo che le autorità di regolamentazione hanno espresso il timore di non riuscire ad avere un quadro completo di un settore ampio che comprende la negoziazione di derivati sul mercato e fuori mercato, titoli fisici, dati frammentari e produttori sparsi in tutto il mondo.

I prezzi del gas naturale e dei metalli in Europa sono raddoppiati, mentre il petrolio e il grano hanno registrato un forte aumento a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, causando un'impennata del cash o delle 'margin call' sui relativi derivati.

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Secondo l'Fsb, che coordina le regole finanziarie per le economie del G20, ciò ha costretto i governi a offrire liquidità ad alcuni operatori di mercato in difficoltà.

Il rapporto sottolinea comunque che non si sono verificati gravi squilibri del mercato - ad eccezione del nickel nel London Metal Exchange (Lme) - e sul resto del sistema finanziario l'impatto è stato limitato.

Tuttavia, le conseguenze dell'impennata dei prezzi del nickel riflettono i timori su posizioni consistenti e concentrate e, più in generale, sull'opacità delle commodity.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)