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Consob pubblica quaderno giuridico su controllo societario nel Tuf

MILANO (Reuters) - Consob ha pubblicato sul sito web il quaderno giuridico sul controllo societario nel Tuf, in cui richiama l'attenzione del legislatore sull'opportunità di avviare una riflessione sul tema con l'obiettivo di arrivare a una definizione più chiara che riduca i margini di interpretazione, fornendo un quadro normativo di maggior certezza.

Il documento, 58 pagine, parte dalla nozione di controllo come definita dall'ordinamento giuridico in base agli articoli 93 del Tuf e 2359 del codice civile. Questa definizione, basata sul concetto di 'influenza dominante', negli anni ha creato, nella prassi operativa di vigilanza, diverse incertezze interpretative.

Questo deriva, spiega Consob, anche dal fatto che la disciplina nazionale riflette solo marginalmente il nuovo quadro normativo europeo, e in particolare quello legato al tema sul consolidamento dei conti in base alla principi contabli internazionali.

Di conseguenza, per individuare una situazione di 'influenza dominante' e visto anche che non c'è univocità sul significato da attribuire a tale concetto, bisogna ricorrere ad un'attività interpretativa tale da dar spesso luogo ad una serie di problematiche per quanto riguarda in particolare gli obblighi di compliance e trasparenza delle società quotate.

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POSSIBILI SOLUZIONI, DUE OPZIONI ALTERNATIVE

Consob ricorda che, nei casi concreti in cui è stata chiamata a pronunciarsi, ha affermato il principio secondo

cui l'influenza dominante si manifesta "mediante l'esercizio del voto in assemblea ordinaria, nel potere di nominare e revocare la maggioranza degli amministratori o di determinare, anche attraverso l'approvazione annuale del bilancio d'esercizio, un generale indirizzo della gestione".

Tale definizione ha tuttavia creato problemi interpretativi e sarebbe quindi opportunto riflettere su possibili soluzioni normative con l'obiettivo di individuare criteri più puntuali.

Due solo le possibili opzioni alternative. La prima quella di prevedere un rinvio alla definizione dei principi contabili IAS/IFRS, in modo da avere un'unica definizione di controllo per le società quotate che vale sia per la redazione dei bilanci che per l'applicazione deelle norme in materia di trasparenza degli assetti proprietari, informativa 'price sensitive', corporate governance e obblighi di OPA.

Questa soluzione lascia tuttavia margini di discrezionalità alle Autorità di vigilanza, in quanto i principi contabili internazionali riflettono un sistema giuridico diverso da quello interno.

Sarebbe preferibile quindi una seconda opzione, ovvero quella di "mantenere una definizione di controllo autonoma rispetto a quella dettata dagli IAS/IFRS, ma il cui ambito di operatività sia definito avendo esclusivamente a riferimento la trasparenza informativa al mercato".

In questo caso, tra le proposte per una rivisitazione della definizione di controllo, Consob suggerisce la possibilità di introdurre un riferimento esplicito al potere di nomina e revoca della maggioranza del board; introdurre una definizione di controllo interno plurimo congiunto; disciplinare il controllo esterno derivante da contratti commerciali o patti fra soci.

Le proposte hanno aspetti critici e problematici ma in generale lo studio ha come obiettivo "contribuire al dibattito accademico su questioni di diritto".

Le opinioni espresse "sono attribuibili esclusivamente agli autori e non rappresentano posizioni ufficiali di Consob né impegnano in alcun modo la responsabilità dell'istituto".

Il quaderno giuridico sul controllo societario nel Tuf è consultabile sul sito web www.consob.it.