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Contagi e Giustizia: ecco perché Draghi ha rinviato la stretta su scuola e trasporti

Italian Prime Minister Mario Draghi removes his face mask during a press conference with Italy's Justice Minister and Italy's Health Minister (unseen) at the Multifunctional Hall of the Presidency of the Council, in Rome, on July 22, 2021. (Photo by Roberto MONALDO / POOL / AFP) (Photo by ROBERTO MONALDO/POOL/AFP via Getty Images) (Photo: ROBERTO MONALDO via Getty Images)

Nessun obbligo vaccinale per il personale scolastico. Almeno per ora. Dopo giorni in cui il dossier è stato lungamente studiato dai tecnici del ministero dell’Istruzione e dalla struttura di Palazzo Chigi, il governo ha deciso di non introdurre l’obbligo di fiala per docenti e personale scolastico.

Una decisione anzitutto di Mario Draghi, per ragioni tecniche e politiche. La curva dei contagi, spiega una fonte di governo, è in ripresa, ma non una salita vertiginosa come ci si aspettava fino a qualche giorno fa. E al ministero della Salute si monitora attentamente il caso Gran Bretagna, che nonostante il picco causato dalla variante Delta sta assistendo da più di una settimana a un progressivo calo dei contagi. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha spiegato che “qualunque introduzione, estensione e progressione del Green pass deve essere proporzionata a quella che è la campagna vaccinale e dall’altra parte, a nostro eventuale svantaggio, si deve vedere se i numeri dell’epidemia continuano a crescere”. Altra considerazione che ha suggerito il rinvio è che nonostante il fitto lavorio dei giorni scorsi i dossier non erano chiusi. Non ci sarà l’obbligo vaccinale per il personale della scuola - mai in discussione quello relativo agli studenti - ma si sta ancora valutando l’opportunità del green pass o di altre forme di regolazione degli accessi. Complesso da chiudere anche il tema trasporti. Sembra probabile l’introduzione del passaporto verde per aerei e treni a lunga percorrenza, più complesso regolare il trasporto pubblico locale, per l’onere dei controlli e per la capienza, con i governatori che spingono per il riempimento fino all’80%.

C’è poi una questione politica che attiene al capitolo giustizia. Fibrillano 5 stelle e Forza Italia, e non è escluso che al Consiglio dei ministri di domani ci sia un altro passaggio degli emendamenti di Marta Cartabia. Venerdì inizierà il lavoro dell’aula e l’esecutivo è orientato a mettere la fiducia nei primi giorni della prossima settimana. Troppo rischioso aprire un nuovo fronte di tensioni, senza contare che potrebbe essere usato come strumento della trattativa da parte dei partiti.

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L’obbligo non sarà comunque nel pacchetto scuola verrà esaminato dal Consiglio dei ministri, ma fonti dell’esecutivo non escludono un check dopo il 20 agosto, data nella quale il commissario Francesco Figliuolo ha chiesto alle Regioni di inviare un monitoraggio sul numero dei vaccinati e non che a settembre dovranno tornare nei plessi scolastici.

Mario Draghi, pur favorevole in caso di necessità all’introduzione dell’obbligo, ha scelto la via della cautela su una norma che avrebbe trovato contrarie Lega e parte del M5s, sia per la pesantezza e la complicazione giuridica di eventuali sanzioni, sia perché i numeri del personale vaccinato, superiori all’85%, sono confortanti. “Certo che se al 20 agosto avremmo ancora 200mila persone non vaccinate un problema ce lo dovremmo porre”, spiega una fonte che ha lavorato al dossier, fiduciosa che nel giro di un mese quel numero si possa assottigliare, e facendo anche leva su coloro che hanno ricevuto il vaccino non in quanto categoria protetta, come accaduto nei primi mesi dell’anno, ma per fascia d’età. “Chi limita la nostra libertà è il virus, non le regole per sconfiggerlo, la vaccinazione è un dovere civico”, le parole nette di Sergio Mattarella alla tradizionale cerimonia del Ventaglio, che ha insistito sul fatto “negli spazi condivisi le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio”. Il presidente della Repubblica è impegnato in prima persona nella campagna di persuasione di un po’ tutto il governo, quella che potrebbe alzare l’asticella dei vaccinati sopra una soglia sufficiente da consentire di non introdurre l’obbligo.

“Sui giornali leggevo che già oggi o domani ci sarebbero state altre restrizioni: così non è. Ci pensiamo la settimana prossima in base ai dati”, esulta Matteo Salvini che ha avuto in mattinata un colloquio con il premier, con il quale si è chiarito dopo le tensioni della settimana scorsa. E in effetti la cabina di regia di cui si è parlato negli scorsi giorni non si terrà prima del Consiglio dei ministri di domani, che fonti di governo spiegano sarà “ordinario”, salvo un eventuale passaggio sulla giustizia. Il pacchetto scuola e trasporti si aprirà non appena scavallato lo scoglio giustizia, probabile che si chiuda entro la fine della prossima settimana. Ma, con l’aiuto della la curva del contagio, a mettere troppa carne al fuoco si rischiava di scottarsi le dita.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.