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Conte, vertice sul MES con Pd e M5s: assente Renzi

Matteo Renzi (Photo by Nicolò Campo/LightRocket via Getty Images)
Matteo Renzi (Photo by Nicolò Campo/LightRocket via Getty Images)

E' iniziato alle ore 20, con un'ora e mezzo di ritardo rispetto a quanto annunciato, il vertice di maggioranza sul Mes convocato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi per cercare di trovare un accordo comune sulla riforma del fondo salva-Stati.

SFOGLIA LA GALLERY: Cos'è il Mes e perché se ne parla tanto

Al vertice hanno partecipato il ministro dell'Economia Gualtieri, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fraccaro, il ministro per lo Sviluppo Economico Patuanelli, il ministro per gli Affari Europei Amendola, il ministro degli Esteri e capo delegazione del M5S Di Maio, il ministro della Cultura e capo delegazione del Pd Franceschini, il ministro della Sanità e capo delegazione di Leu Roberto Speranza.

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Renzi: “Noi assenti, se la vedessero tra loro”

Assente Italia Viva: "Si mettano d'accordo Pd e M5s che stanno litigando, poi quando si sono messi d'accordo noi diamo una mano. Noi non litighiamo, se la vedessero tra loro", ha commentato Matteo Renzi a Non è L’Arena su La7.

“Il Mes - ha proseguito l’ex premier ed ex segretario Pd - a differenza di altri che penalizzavano l'Italia in passato, come il fiscal compact, non fa danno all'Italia, ma sicuramente aiuta le banche più in difficoltà che sono quelle tedesche. I tedeschi se la sono costruita bene".

"Per me è un meccanismo troppo debole, non troppo pesante - ha aggiunto Renzi - Il Mes dovrebbe stare dentro un pacchetto che non comprenda solo il fondo, ma anche stesse regole per tutti per la fiscalità e uguali diritti per tutte le aziende europee".

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Meloni: "Sul Mes dovrebbe cadere governo"

“Sulla difesa degli interessi nazionali italiani, le rassicurazioni di uno famoso (Gentiloni, ndr) per avere tentato di regalare un pezzo di mare pescosissimo e pieno di idrocarburi alla Francia, non mi rassicurano tanto - ha detto su Sky Tg24 la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni - Qualcuno lunedì ci dovrà spiegare se Giuseppe Conte ha firmato con il sangue degli italiani una cambiale che gli serviva a rimanere a Palazzo Chigi. Ritengo che su questo dovrebbe cadere il Governo. Se Di Maio ha un minimo di dignità che gli rimane in corpo non dovrebbe fare proclami ma ha i numeri in aula per far cadere il Governo, è lui a decidere. Di Maio basta proclami, una volta tanto prendi una decisione seria e dimostra che per te gli interessi degli italiani vengono prima della difesa della tua poltrona. Dichiara che se il Mes viene mandato avanti così il Governo va a casa”.

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Salvini: "Primo caso di Robin Hood al contrario"

Il leader della Lega Matteo Salvini torna ad attaccare Conte, invitandolo a dimettersi: “Il Mes ruba ai risparmiatori italiani per finanziare le banche tedesche. Lunedì andrò in Parlamento ad ascoltare cosa ha da dire un signore che è o complice o distratto. Un trattato che prevede che i soldi dei poveri italiani vadano a risanare i conti delle banche italiane noi non lo firmeremo ami. Primo caso di Robin Hood al contrario".

Mes, Conte in Parlamento

Il vertice di maggioranza arriva a qualche ora dall’informativa alle Camere, prevista per lunedì 2 dicembre alle 13 a Montecitorio e alle 15.30 in Senato. "Lunedì non ci sarà nessuna battaglia - ha affermato Conte - è una informativa doverosa al Parlamento da parte del presidente del Consiglio che ogni volta che è stato chiamato, ogni volta che ha avuto e avrà la possibilità di informare, dialogare con i membri del parlamento lo fa”.

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