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Coronavirus: caos rimpatri per gli italiani bloccati in Cina

La Cina sta prendendo iniziative radicali per cercare di arginare la diffusione del coronavirus che ha ormai ucciso 107 persone, così sono molti gli stranieri bloccati a Wuhan, focolaio dell’epidemia, tra cui anche una settantina di italiani. La Farnesina "sta valutando insieme anche con altri soggetti tra cui l'istituto Spallanzani, il ministero della Sanità e il centro interforze l'idea di un trasferimento aereo", che comunque "sarà complesso" per gli italiani bloccati.

L'Oms ha invitato la comunità internazionale a “mantenere la calma e a non reagire in maniera eccessiva”.

Intanto, a 200 britannici sarà garantita “l’opzione del rimpatrio”. Lo ha confermato il ministro della Sanità, Matt Hancock, precisando che chi rientrerà dovrà sottoporsi a un periodo "di auto-isolamento", in quarantena.

Coronavirus, scuole chiuse. I morti salgono a 107

Le lezioni nelle scuole cinesi e i corsi universitari del nuovo semestre non ripartiranno fino a data da destinarsi. Il bilancio dei morti per l'epidemia partita da Wuhan è di 107 vittime e sono 4000, per adesso, i casi accertati. Tra le persone decedute, 100 sono della provincia di Hubei, focolaio del virus.

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VIDEO - Cina, in costruzione l’ospedale antivirus


L'Oms - Organizzazione mondiale della sanità - ha corretto le stime della minaccia, alzando l'asticella da "moderata" a "elevata". Secondo quanto comunicato dall'Organizzazione e pubblicato sulla rivista Nature, il numero medio di persone che un individuo affetto da Coronavirus può contagiare si aggira dall'1,4 al 2,5. Queste stime sono simili a quelle registrate durante la prima fase (quella del 2002-2003) per l'epidemia Sars e ai numeri della pandemia influenzale H1N1 del 2009, meglio conosciuta come influenza suina.

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Come riporta la mappa interattiva ideata dagli ingegneri dell'università Johns Hopkins di Baltimora, nel Maryland il virus si sta diffondendo fuori dal Paese. I cerchi rossi più voluminosi corrispondono a un maggior numero di casi, e cliccando sui focolai è possibile osservare il numero di morti, contagiati e ricoverati. Tutto in tempo reale e in costante aggiornamento.

Data sources: WHO, CDC, NHC and Dingxiangyuan.

Il primo paziente affetto da Coronavirus in Germania è un imprenditore di 33 anni rimasto contagiato dal contatto con un’ospite cinese arrivata nella sua impresa. La donna, proveniente da Shangai, aveva avuto in precedenza contatti con i genitori, che vivono invece a Wuhan.
Sarebbe il secondo caso al mondo di trasmissione del virus fuori dalla Cina, dopo quello in Vietnam.
Tutti gli altri contagiati di cui si ha notizia erano stati recentemente in Cina.

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Altri infetti sono stati confermati negli Stati Uniti, in Giappone, in Corea del Sud, Vietnam, Singapore, Malesia, Nepal, Francia, Canada, Australia e Sri Lanka.
I funzionari sanitari statunitensi hanno ribadito la necessità di evitare viaggi non essenziali, non solo a Wuhan, ma in tutte le aree cinesi maggiormente colpite dall'epidemia. La Mongolia ha chiuso il confine con la Cina e la Corea del Nord ha rafforzato le misure di quarantena. Alle agenzie di viaggio cinesi è stato ordinato di annullare i tour di gruppo a livello nazionale.

A Wuhan sono 60 gli italiani in attesa. Forse saranno trasferiti in un ospedale lontano 350 km dal focolaio per essere mantenuti in osservazione per due settimane. Altra opzione da tenere in considerazione è il rimpatrio. Ma resta ancora tutto da definire.

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In Italia, il professore di microbiologia e virologia al San Raffaele di Milano, Roberto Burioni, ha sostenuto che è importante evitare gli allarmismi, ma ha ribadito che l'unico modo per limitare la diffusione, non esistendo un vaccino o una terapia specifica, è evitare di recarsi in Cina: "In questo momento un italiano deve fare una sola cosa, tassativamente. Non andare in Cina. Questa è la mia opinione. Un eventuale viaggio di lavoro deve essere rimandato. Gli italiani che tornano dalla Cina devono starsene a casa, non girare molto, e stare attenti a eventuali disturbi respiratori. In presenza di disturbi respiratori bisogna chiamare il 118, che arriva, fa le analisi e chiarisce tutto - ha poi proseguito - Non esiste nessun motivo per evitare i cinesi o i loro ristoranti. Una di queste sere andrò a mangiarci".

A proposito di implicazioni che il virus cinese ha avuto sull'economia, i mercati azionari asiatici sono crollati, trascinati dalle preoccupazioni per l'impatto economico globale dell’epidemia.

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Intanto a Wuhan si stanno costruendo due ospedali in tempi record, uno con 1.500 letti e un altro con 1.000, per il numero crescente di pazienti. Il governo ha poi inviato 6.000 operatori sanitari a Wuhan da tutta la Cina.