Coronavirus, come funziona il test rapido sperimentato in Veneto (e a breve in Lombardia)
Il Veneto sta sperimentando un nuovo tampone per il coronavirus prodotto in Corea del Sud che è in grado di rilevare la positività dei pazienti in modo molto più rapido dei test attuali: meno di 10 minuti. Anche il suo prezzo è vantaggioso: 12 euro contro i 18 di un classico tampone.
Al momento lo sta collaudando l’Ulss 2 della Marca Trevigiana (ma presto raggiungerà anche i laboratori della Lombardia) e, qualora dovesse essere confermata la sua efficacia, sarà messo a disposizione di tutta la sanità pubblica italiana. E le probabilità che questo accada sono buone, visto che il test sta dando per ora risultati veritieri. “Su un migliaio di campioni analizzati in doppio (cioè con la controprova della biologia molecolare) abbiamo avuto solo un falso positivo e nessun falso negativo”, ha infatti chiarito al Corriere della Sera Roberto Rigoli, primario di Microbiologia all’Ospedale di Treviso.
VIDEO - Come funziona il tampone per coronavirus
Come viene eseguito il test rapido?
Ecco come funziona il test rapido: viene effettuato un normale tampone rinofaringeo che viene immediatamente stemperato in una provetta che stabilizza l’antigene, “poi – ha spiegato Rigoli – vengono depositate alcune gocce su di un supporto (simile a quello utilizzato per il test di gravidanza) comunemente chiamato saponetta”.
“Il liquido inizia a migrare - ha continuato il primario - e, se è presente l’antigene virale, questo viene catturato in una zona dove precedentemente sono stati fissati anticorpi specifici verso Covid-19. In caso di positività il legame genera una reazione cromatografica che genera una banda rossa”. La presenza del virus viene poi confermata nuovamente con la biologia molecolare, ma la rapidità del test consente di isolare subito il paziente.
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