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Coronavirus, i dubbi degli italiani a Wuhan: risposta della Farnesina

Sono ore di preoccupazione a Wuhan, cittadina epicentro dell’epidemia di coronavirus, per i nostri connazionali italiani bloccati. Sono circa una cinquantina, tra iscritti Aire o di passaggio, a trovarsi nella città cinese.

Secondo quanto riportato da Ansa gli italiani esprimono dubbi sul piano di evacuazione dell'Unità di crisi della Farnesina che prevede il trasporto in autobus a Changsha, capitale del vicino Hunan, e la quarantena in un ospedale locale. La maggioranza "vede la scarsa chiarezza sulle mosse successive. E se fosse un ospedale militare per la quarantena cosa succederebbe dopo?", dice all'ANSA uno di loro.

"La sensazione - osserva un altro, ammettendo gli sforzi della Farnesina - è che la Cina non voglia rompere il fronte del divieto di lasciare la città".

"Semmai si dovesse arrivare alla decisione di spostare i nostri connazionali come anche gli altri stranieri, e questo dipenderà' dalle autorizzazioni delle autorità cinesi, tutti quanti sarebbero sottoposti a quarantena sia in uscita che in entrata da Wuhan. Tutto questo discorso fa parte di un campo di ipotesi allo studio da parte dell'Italia con altri partner, e comunque tutti gli spostamenti devono avvenire su base volontaria". Lo ha detto all'ANSA il capo dell'Unità di Crisi della Farnesina Stefano Verrecchia.

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"Questo è un problema che abbiamo reso noto e che può cambiare le scelte dei nostri connazionali", ha aggiunto, riferendosi alla possibilità' della quarantena.

Intanto sono "tutti negativi" i casi segnalati in Italia di sospette infezioni da coronavirus 2019-nCoV. Lo rende noto un comunicato del ministero della Salute. "Le ulteriori verifiche fatte dalle autorità competenti sui casi segnalati si sono tutte rilevate negative", scrive il ministero. Nel frattempo, si legge nella nota, "prosegue il monitoraggio costante dopo la riunione della task-force di oggi del ministero della Salute sul coronavirus (2019-nCoV)".

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