Coronavirus, l'incredibile profezia su Wuhan in un romanzo del 1981
"Wuhan-400 è un'arma perfetta. [...] Si chiama così perché è stato creato in un laboratorio alla periferia di Wuhan". Sembrano stralci di un articolo relativo all'epidemia di coronavirus che, al 16 febbraio 2020, ha contagiato oltre 67mila persone e ne ha uccise più di 1.500 in Cina e nel mondo - e invece non è così. Si tratta invece di un'incredibile coincidenza. Sì, perché le frasi tra virgolette appartengono in realtà a un romanzo thriller americano pubblicato nel 1981: è "The Eye of Darkness", in cui l'autore, il noto e prolifero Dean Koontz, immagina che in un laboratorio della città di Wuhan venga creato un virus letale (il numero 400, appunto, da cui il nome Wuhan-400).
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Il romanzo poi si sviluppa negli Stati Uniti. In alcuni passaggi del libro si legge: "Fu in quel periodo che uno scienziato cinese di nome Li Chen disertò negli Stati Uniti, trasportando un dischetto delle più importanti e pericolose nuove armi biologiche cinesi in un decennio. Chiamano il materiale Wuhan-400 perché è stato sviluppato nei loro laboratori RDNA fuori dalla città di Wuhan ed è stato il quattrocentesimo ceppo vitale di microrganismi artificiali creati in quel centro di ricerca. Wuhan-400 è un'arma perfetta. Colpisce solo gli esseri umani".
Sulla riscoperta di questo libro il South China Morning ha scritto un lungo articolo, in cui ha spiegato, tra le altre cose, che a Wuhan esiste effettivamente un laboratorio di questo tipo (lo stesso a cui si è data la colpa della diffusione del coronavirus, ma era una bufala), il che è stato probabilmente alla base dell'ispirazione di Koontz.
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