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Coronavirus, l'infettivologo: "Una marea di ricoveri, come uno tsunami"

Coronavirus, l'infettivologo: "Una marea di ricoveri, come uno tsunami"
Coronavirus, l'infettivologo: "Una marea di ricoveri, come uno tsunami"

“Stiamo trattando una marea montante di pazienti impegnativi” per coronavirus - ha dichiarato Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. Il virus, secondo l’esperto, avrebbe eluso i criteri di sorveglianza e conquistato una parte d’Italia.

Per l’infettivologo, intervistato dal Corriere della Sera, sta succedendo “qualcosa di grave non soltanto da noi ma anche in Germania e Francia, che potrebbero ritrovarsi presto nelle nostre stesse condizioni, e non glielo auguro”.

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"I quadri clinici gravi non fanno pensare che l'infezione sia recente - è la sua teoria -. È verosimile che i ricoverati abbiamo alle spalle dalle due alle quattro settimane di tempo intercorso dal momento in cui hanno preso il virus allo sviluppo di sintomi molto seri".

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La situazione, sewcondo Galli, "è francamente emergenziale dal punto di vista dell' organizzazione sanitaria. È l' equivalente dello tsunami per numero di pazienti con patologie importanti ricoverati tutti insieme".

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Con le misure precauzionali predisposte dal governo "è stato fatto tutto ciò che era possibile e adesso bisogna continuare con le restrizioni, cercando di evitare il più possibile l'affollamento".

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Il virus nel nostro Paese "circolava già prima della fine di gennaio anche a giudicare dall' impennata di questi ultimi giorni". I contagi, per la maggior parte "risalgono agli inizi di febbraio, qualcuno anche a prima".

La malattia "si sviluppa lentamente" e "si esprime nella sua massima gravità anche a 7-10 giorni dalla comparsa dei primi sintomi. È molto probabile che dietro tutti i pazienti gravi ce ne siano altrettanti infetti ma meno gravi". Anche la migliore organizzazione sanitaria del mondo, "e noi siamo tra queste, rischia di non reggere un tale impatto". Le aree metropolitane "finora sono rimaste fuori dalla zona rossa e speriamo restino così".