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Cambia ancora l'autocertificazione: ecco il nuovo modulo

Con le nuove disposizioni pubblicate la scorsa notte in Gazzetta Ufficiale cambia anche il modulo di autocertificazione che permette gli spostamenti. Ad annunciarlo è stato Franco Gabrielli, capo della Polizia, che nel corso di un’intervista a SkyTg 24 ha annunciato la pubblicazione del nuovo modulo.

Erano passati appena tre giorni dall’ultimo modulo redatto per certificare e giustificare gli spostamenti nel corso dell’emergenza coronavirus che da quasi tre settimane tiene gli italiani chiusi in casa, ma dopo le nuove disposizioni è servito “aggiornare il modulo, anche per intercettare i quesiti che arrivano dai cittadini”, ha sottolineato Gabrielli.

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Nuova autocertificazione, cosa cambia

Rispetto alla versione precedente, nel quesito dove il cittadino dichiara di non essere sottoposto alla misura della quarantena e di non essere risultato positivo al Covid-19, si aggiunge la frase: "fatti salvi gli spostamenti disposti dalle Autorità sanitarie". Il cittadino deve poi dichiarare di essere a conoscenza, oltre che dei divieti disposti dal decreto 19, anche delle "ulteriori limitazioni disposte con provvedimenti del Presidente della Regione (indicando la Regione di partenza e quella di arrivo) e che lo spostamento rientra in uno dei casi consentiti dai medesimi provvedimenti".

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Il dichiarante deve inoltre essere a conoscenza delle sanzioni previste dall'art. 4 del decreto 19. Tra le situazioni di necessità che giustificano lo spostamento vengono specificati quelli "all'interno dello stesso comune o che rivestono carattere di quotidianità o che, comunque, siano effettuati abitualmente in ragione della brevità delle distanze da percorrere)".

Riguardo la motivazione dello spostamento la persona deve specificarla nel modulo presso dove lavora, se deve effettuare una visita medica, urgente assistenza a congiunti o a persone con disabilità, o esecuzioni di interventi assistenziali in favore di persone in grave stato di necessità, obblighi di affidamento di minori, denunce di reati, rientro dall'estero o altri motivi particolari.

Gabrielli: “Troppe denunce, cambiano sanzioni”

Il capo della Polizia ha anche aggiunto che al 24 marzo sono stati controllati due milioni e mezzo di persone: “Sono stati rilevati 110mila comportamenti non corretti sanzionati con l'articolo 650 del codice penale".

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Le sanzioni fin qui comminate ammonteranno ad un'ammenda pari a 200 euro, ma con le nuove disposizioni la sanzione aggiornata dal governo per chi non ha rispettato la quarantena "è quella che fa riferimento all'articolo 260 delle leggi sanitarie e prevede l'arresto da 3 a 18 mesi e una sanzione amministrativa da 500 a 5000 euro".

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"Ai miei ho detto che dobbiamo essere rigorosi ma anche umani non solo nelle modalità con le quali ci si rapporta con i cittadini, ma anche nel comprendere che i cittadini a volte sono bersagliati da disposizioni non sempre omogenee perché non abbiamo solo disposizioni nazionali, ma anche regionali" ha spiegato il prefetto.

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